Stramonio: cos’è è perché è velenoso
Come altri membri della famiglia delle solanacee, lo stramonio Datura stramonium, noto anche come “erba del diavolo” o “erba delle streghe” è una pianta estremamente velenosa quando ingerita dall’uomo. Il suo nome comune arriva dall’antichità quando, proprio per gli stessi principi che la rendono una pianta velenosa, lo stramonio veniva utilizzato in rituali per le sue proprietà allucinogene e narcotiche, oltre che come erba medica per curare svariati malanni. Oggi non è più utilizzata come pianta medicinale proprio per via dei gravi rischi che si incorrono in caso di assunzione di dosi eccesive.

Perché lo stramonio è velenoso
Tutte le parti che compongono lo stramonio, dalle radici ai frutti, sono velenose. Le parti che contengono più sostanze tossiche sono in genere foglie e semi anche se le quantità specifiche variano notevolmente anche da pianta a pianta. La tossicità è colpa è di alcune sostanze presenti all’interno della pianta come atropina ma soprattutto scopolamina. Si tratta di alcaloidi particolarmente distruttivi per la salute dell’uomo e in particolare per il sistema nervoso. Sono sostanze presenti anche in altre piante della famiglia delle solanacee come la mandragora e la belladonna. Se assunti anche in quantità elevate possono portare a gravi conseguenze per l’organismo e, nei casi più gravi, anche il coma e la morte.

Come riconoscere lo stramonio
Lo stramonio è una pianta estremamente diffusa nel nostro paese e nel resto d’Europa. Considerata in genere come una pianta infestante cresce senza particolari problemi non solo nei campi, ma anche a bordo strada o alla base dei muri. L’intossicazione da stramonio oggi non è troppo comune ma nemmeno rara visto che, a causa della sua diffusione e della sua forma, è possibile confonderla con altre piante commestibili altrettanto comuni.
Si tratta di una pianta erbacea a ciclo annuale che può arrivare fino ad un’altezza di 2 metri. Per riconoscere lo stramonio è possibile osservarne le caratteristiche come il fittone che arriva facilmente in profondità nel suolo, o il fusto caratterizzato da diverse ramificazioni. Le foglie invece sono di grandi dimensioni e dal margine frastagliato. I fiori, dal colore bianco con striature rosso porpora, sono tipicamente estivi. Composti da 5 petali hanno una forma allungata a campana e si aprono durante la notte. Il frutto dello stramonio ricorda una noce con spine. All’interno piccoli e numerosi frutti neri della dimensione di pochi millimetri vengono rilasciati nella stagione autunnale.
I sintomi da intossicazione da stramonio
Lo stramonio è velenoso perché può provocare pesanti allucinazioni, convulsioni, delirio, perdita dell’autocontrollo e del senso della realtà, disturbi della vista, sete e secchezza della bocca, fino, nei casi più gravi, anche al coma e alla morte. In caso di presunta intossicazione da stramonio è consigliabile contattare immediatamente gli operatori sanitari per consentire un intervento il più rapido possibile.
Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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