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Cibi ultra-processati, nei giovani fanno aumentare la fame

Cibi ultra-processati, nei giovani fanno aumentare la fame

Una dieta ricca di cibi ultra-processati si traduce nei giovani in una tendenza a mangiare di più e in un aumento del rischio di obesità.

I cibi ultra-processati non sono un toccasana per la salute e questa verità appare ancora più stringente per i giovani. Secondo uno studio pubblicato in Obesity, infatti, chi ha tra i 18 e i 21 anni finisce per assuefarsi alle calorie di tali alimenti e per mangiare di più. La tendenza persiste persino in assenza di fame e ciò fa aumentare notevolmente il rischio di obesità.

Cibi ultra-processati, nei giovani fanno aumentare la fame
@envatoelements

Quanto fanno male i cibi ultra-processati? 

I cibi ultra-processati si dimostrano in grado di fare danni importanti nei soggetti più giovani. Gli individui che tra i 18 e i 21 anni consumano prevalentemente alimenti di questo tipo possono finire per mangiare sistematicamente di più. Appare evidente che l’aumento del “falso” appetito persiste anche in assenza di fame reale. 

Tale tendenza predispone a significativi aumenti di peso e quindi accresce il rischio di incorrere in obesità in giovane età. I soggetti tra i 22 e i 25 anni sono risultati meno vulnerabili a questi effetti dei cibi ultra-processati. Tali prodotti restano però una minaccia per la salute cardiovascolare e mettono sotto stress l’intero organismo di chiunque li assume in quantità elevate.

Cibi ultra-processati: il nuovo report 

A concentrarsi nuovamente sugli aspetti negativi dell’assunzione di cibi ultra-processati ci ha pensato un team del Virginia Tech. I ricercatori hanno condotto dei test dividendo 27 soggetti in due gruppi. Ciascuno di essi ha dunque seguito per due settimane una dieta in cui le calorie provenivano per l’81% da cibi ultra-processati e per due settimane un regime alimentare in cui questi erano assenti. 

Al termine di ciascun trial i partecipanti sono stati messi davanti a una colazione a buffet. A ogni soggetto è stato quindi fornito, in una stanza privata, un vassoio in grado di apportare 1.800 calorie, con l’invito a mangiare fino a soddisfazione in 30 minuti. Successivamente, per testare l’assunzione di cibo in assenza di fame, è stata consegnata agli individui una serie di snack, con la richiesta di assaggiarli e annotare le proprie sensazioni in 15 minuti.

Dieta senza cibi ultra-processati: l’impatto 

Dal test è emerso che quando si tratta di cibi ultra-processati l’età è una discriminante importante. I soggetti di età compresa tra 18 e 21 anni che prima della verifica fatta sulla colazione avevano seguito una dieta ricca di simili alimenti, mostravano sia la tendenza a mangiare di più, sia ad assumere cibo nella seconda parte del test. Genere, indice di massa corporea e altre variabili non sono invece apparse così influenti nell’economia dello studio. 

Persino guardando alla totalità del gruppo, i risultati non avevano mostrato cambiamenti significativi associati ai due regimi alimentari. Ciascun individuo, sottoponendosi a entrambe le fasi del trial, ha per altro fatto da soggetto di controllo per se stesso. È poi importante sottolineare che i due tipi di regimi alimentari non differivano né per quantità di calorie assunte né per profilo nutrizionale degli alimenti selezionati, così da offrire un confronto equo.

I cibi ultra-processati sono purtroppo oggi quasi onnipresenti e riconoscerli risulta fondamentale. Tra tali alimenti rientrano, fra gli altri, pietanze pronte, snack pre-confezionati, yogurt industriali aromatizzati e bibite zuccherate. Tra i prodotti più sani da privilegiare troviamo invece frutta, verdura, legumi e yogurt naturali. Nella categoria intermedia si collocano infine, per esempio olio, sale, burro, formaggio e prodotti da forno.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazione indesiderate.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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