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Chufa, la riscoperta di un alimento biologico super nutriente

Chufa, la riscoperta di un alimento biologico super nutriente

La Chufa, o Zigolo dolce, è un vegetale ricco di sostante nutritive, poco conosciuto in Italia, ma molto diffuso in Spagna.

La Chufa, conosciuta principalmente come Cipero, ha un nome che muta in base al paese d’origine. Proviene dal Cyperus Esculentus, il termine botanico della pianta erbacea che produce questo piccolo tubero. Le sue dimensioni sono ridotte e la sua forma è molto simile a quella di una nocciolina, ma il sapore la ricorda solo vagamente.

In Spagna è particolarmente valorizzato, soprattutto a Valencia dove ha recentemente ottenuto la denominazione d’origine protetta a tutela della qualità. L’appellativo Zigolo dolce sarebbe quindi il corrispettivo italiano della Chufa spagnola, anche se qui da noi è poco comune come tubero. Il Cyperus germoglia in territorio siciliano e i suoi frutti vengono chiamati babbagigi, termine proveniente dal dizionario arabo che significa semi, senza dubbio per l’evidente somiglianza con una bacca.

I tuberi, comunque li si voglia chiamare, hanno inoltre origini molto lontane e sin dai tempi più antichi i nostri antenati ne facevano uso, apprezzandoli soprattutto per le loro notevoli proprietà nutritive. Anche oggi sono molto utilizzati dagli chef spagnoli nella preparazione di prestigiose ricette gourmet che li rendono protagonisti dei loro piatti.

Un mix di benefici per il nostro corpo

Un alimento che alletterà tutti gli amanti dell’healthy food, sia per l’alto contenuto di vitamine, fibre e minerali, sia per la ricercatezza della materia prima. In cucina i tuberi di chufa possono essere consumati in vari modi: sia cotti che crudi, ma si trovano maggiormente essiccati. Dopo l’essicazione vengono sottoposti a macinazione dal quale si ottiene una particolare farina ricca di interessanti proprietà nutrizionali. E’ molto leggera grazie all’alto contenuto di fibre solubili che facilitano la digestione.

Sono ricchi di vitamine C ed E fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo. Infatti mantengono la normale funzione del sistema immunitario durante e dopo un intenso esercizio fisico, riducono il senso di stanchezza e aumentano la capacità dell’organismo di assorbire il ferro. Sarebbero anche utili a ridurre lo stress ossidativo delle cellule quindi potremmo considerarlo un anti-age naturale, ma ovviamente sono informazioni da verificare. Difficilmente reperibili freschi, ma sono sicura che per gli assidui frequentatori di negozi biologici e naturali sicuramente questo prodotto non sarà sfuggito di mano. Se così fosse controllate con più attenzione tra gli scaffali possiamo trovarlo sia sotto forma di pastiglie che di altri alimenti.

Il latte di chufa, bevanda salutare e nutriente

Il prodotto più conosciuto ed utilizzato ricavato dalla chufa è l’horchata, una bevanda energetica simile al latte, ma priva di lattosio e ricca di nutrienti che aiutano la digestione. Con la farina ricavata dai tuberi di chufa infatti si ottiene un succo di colore bianco che viene successivamente mescolato a dello zucchero. Ve lo lascio immaginare simile al gustoso latte di mandorla siciliano, ricco di carboidrati, dal sapore dolce e dissetante. Contiene diversi sali minerali quali fosforo, magnesio, ferro e calcio, e nei mesi più caldi l’horchata valenciana la si può anche gustare sotto forma di granita rinfrescante.

È un prodotto sano e naturale sia per l’accurata e attenta scelta degli ingredienti biologici usati per l’estrazione del succo, sia per le gli effetti positivi che ha sull’intestino. In passato proprio per questo era tradizionalmente usata per trattare i malesseri intestinali. La si può trovare anche in Italia, ma sicuramente gustarla a Valencia è molto più suggestivo. Qui è tradizione servire il latte di chufa con il fartons, un dolce tipico dalla forma allungata ricoperto da una squisita glassa zuccherata.

Difficile fare un'analisi sensoriale dell’horchata e per ora possiamo solo basarci sulla descrizione di chi ha avuto il piacere di assaggiarla. Ha un sapore dolciastro molto gradevole, pare richiami la nocciola e non solo dall’aspetto. Altri lo associano più a quello della mandorla, descrivendola addirittura come un mix di sapori che ricordano più alimenti: quello della patata, della vaniglia uniti ad un leggero retrogusto di miele.


Mariaelena Parrottino
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Studio scienze gastronomiche, amo viaggiare e scoprire cose nuove. Nel tempo libero scrivo della mia passione più grande il cibo, o meglio il buon cibo. Credo che ogni piatto abbia una storia da raccontare e scoprire, emozioni ed esperienze che ogni persona ha messo li dentro.
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