Aperitivi & LiquoriBevande

Champagne sceglie etichette high-tech contro le frodi alimentari

La tecnologia in aiuto dello Champagne. Nuove etichette e capsule combinano codice QR, internet e tracciabilità per contrastare la piaga delle frodi alimentari.

Lo Champagne sceglie di adottare etichette e capsule high-tech. Diverse cantine della regione francese sono già passate alla nuova tecnologia che da un lato consentirà al cliente di tracciare fin nel dettaglio la storia e il percorso della bottiglia e dall’altro di prevenire la piaga crescente delle frodi alimentari.

LEGGI ANCHE: Nel 2021 il primo Champagne fermentato in oro

Capsule ed etichette tecnologiche, la scelta dello Champagne

Il nuovo sistema interessa le capsule delle bottiglie combinando assieme codice QR e identificazione a radiofrequenza (RFID). Grazie al codice QR e al sistema RFID ogni bottiglia è collegata ad un unico indirizzo internet. I clienti possono in questo modo tracciare l’origine e il percorso della bottiglia dalla cantina fino al bicchiere. Il tracciamento funziona anche per le cantine che possono tenere conto di anomalie nel trasporto e nelle vendite.

LEGGI ANCHE: Champagne Cristal punta sul biologico e il biodinamico

Non solo le nuove capsule high-tech funzionano come garanzia contro le contraffazioni e le frodi alimentari ma, aiuterebbero le cantine a tenere sotto controllo i prezzi. Ad esempio, secondo Rodolphe Peters, proprietario della cantina Pierre Peters nella regione Côte de Blancs, l’etichetta ha consentito di individuare alcuni clienti colpevoli di rivendere le bottiglie con rincari fino al 300% negli Stati Uniti.

Anche se già diversi altri produttori hanno scelto il codice QR, secondo la SGV, l’associazione di produttori di Champagne, si tratta della prima volta che la tecnologia assieme al sistema RFID interessa le capsule e non solo le etichette. Un procedimento non banale vista la complessità della realizzazione di capsule a partire da materiali e processi di lavorazione differenti

Lo champagne entra in rete con le capsule high-tech

La scelta di puntare sulle capsule piuttosto che sulle semplici etichette arriva dal fatto che, le etichette possono restare sulla bottiglia mentre le capsule vengono distrutte all’apertura e non possono venire riutilizzate. Questo, secondo i produttori, contribuirebbe a garantire l’efficacia e l’unicità del sistema e, soprattutto, dell’origine e la qualità del contenuto della bottiglia. Il prodotto arriva dopo sei anni di sviluppo. Billet, l’azienda che produce etichette e capsule ad alta tecnologia, ha comunicato che nel 2019 oltre un milione di bottiglie di Champagne saranno dotate del nuovo sistema.

LEGGI ANCHE: Quando i corridori bevevano Champagne come energy drink.

Diversi produttori di Champagne hanno già definito le nuove capsule una «rivoluzione» non solo per il tracciamento e la lotta alle frodi alimentari ma, anche, per la potenzialità di mettere in rete  e avvicinare produttori e consumatori. Grazie alla combinazione delle tecnologie i produttori di puntano a dialogare con i clienti offrendo, oltre al tracciamento, anche informazioni sulle qualità dell’uva,  la storia della cantina, le tecniche di produzione e su come meglio degustare il prodotto, fino anche a consigliare quale musica si sposa al meglio con quel la particolare bottiglia di champagne.

REDAZIONE
Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.