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Caviale con l'acquaponica, il primo al mondo è californiano

Caviale con l'acquaponica, il primo al mondo è californiano

Produrre caviale con l’acquaponica si può, e lo sta dimostrando la Tsar Nicoulai, un’azienda californiana della Sacramento Valley che si è lanciata nella sfida. I primi risultati sono promettenti!

Il primo caviale prodotto con l’acquaponica sta a dimostrare come anche per gli alimenti di lusso la sostenibilità sia un obiettivo di massima importanza. Nella Sacramento Valley in California, la Tsar Nicoulai ha scommesso su un metodo produttivo inusuale, che potesse, oltre al caviale e alla carne di storione, utilizzare le acque di scarto dell’allevamento ittico per coltivare la lattuga.

Caviale, lattuga, acquaponica!

Come vi abbiamo già raccontato, l’acquaponica, è una pratica che fa incontrare l’allevamento ittico con la coltivazione. L’acqua utilizzata per l’allevamento dei pesci è la stessa che andrà a fornire di nutrienti le piante coltivate, le quali provvederanno a ripulirla in un ciclo continuo. Questo è ciò che sta succedendo alla Tsar Nicoulai in cui si allevano gli stessi storioni beluga introdotti negli anni ‘80 nel vicino fiume Sacramento, per la produzione di caviale e di raffinata carne affumicata.

L’azienda, fino ad ora, mandava l’acqua piena di rifiuti organici proveniente dalle vasche in un stagno artificiale nel quale questa veniva depurata da dei giacinti d’acqua, una pianta infestante. Poi l’illuminazione: perché non rendere produttivo e redditizio questo processo? Da lì l’idea di produrre lattuga con l’acquaponica.

Il sistema funziona perché l’acqua presente nelle vasche dei pesci, a causa dei loro scarti, si riempie di ammoniaca e urea, le quali scomposte in azoto da diversi batteri diventano un fertilizzante perfetto per la crescita dei vegetali. Questi assorbiranno i nutrienti presenti e restituiranno alle vasche un’acqua perfettamente depurata, ideale per la crescita di questi pesci. Il tutto in un ciclo chiuso e continuo.

L’unico lato dolente del progetto riguarda l’aspetto energetico. Un impianto di acquaponica di queste dimensioni richiede l’apporto di diversi macchinari elettrici di grandi dimensioni, come pompe per muovere l’acqua e refrigeratori per ottenere la giusta temperatura per entrambi gli scopi. Per risolvere il problema l’azienda sta optando per l’utilizzo del fotovoltaico che la renderebbe sostenibile in tutti gli aspetti. Oggi anche il lusso diventa green!

Fonti: Fresh Plaza - Washington Post


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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