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Castagnaccio, storia e ricetta del tipico dolce autunnale

Castagnaccio, storia e ricetta del tipico dolce autunnale

Scopriamo insieme la storia e la ricetta del castagnaccio, la specialità autunnale che conquista il palato di molte persone

Il castagnaccio è senza dubbio uno dei simboli dell’autunno e della storia della nostra cucina. A base di farina di castagne, è semplice ma gustoso. Sono molte le regioni italiane a consacrarlo come una specialità, in particolare Toscana, Lazio, Umbria, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte.
Oggi comprare un sacchetto di castagne è diventato quasi un lusso, eppure un tempo il castagnaccio era conosciuto come migliaccio e pane dei poveri. Scopriamo le sue origini e come prepararlo in pochi e semplici passi.

Storia e ricetta del castagnaccio
Foto: isakarakus @pixabay

Le origini del castagnaccio

Le origini del castagnaccio sono molto antiche, tanto da risalire al 1500. A quel tempo la castagna era diffusa soprattutto nelle campagne, costava poco (strano ma vero!) e veniva consumata proprio per i suoi principi nutrienti a volte perfino come pasto unico e principale. Anche il castagnaccio sembra aver origine in quei tempi, precisamente nel 1554. A quell’anno risale il breve catalogo che Ortensio Lando dedica agli inventori di nuove ricette ed è qui che si sente parlare di Pilade da Lucca: il primo a preparare e amare il castagnaccio.

La vera diffusione del castagnaccio avvenne però solo alla fine del 1800, quando i toscani che apprezzavano il dolce da molto tempo prima, decisero di esportarlo e così iniziò a conquistare l’Italia Settentrionale. Un tempo il castagnaccio veniva chiamato “pane di legno” o “pane dei poveri” proprio per la semplicità dei suoi ingredienti che gli hanno garantito anche altri nomi, tra cui toppone, pattona e migliaccio. Nelle zone senesi veniva preparato seguendo due diversi procedimenti: secondo il primo bisogna cuocere l’impasto in una grande teglia e far sì che lo strato fosse più cotto in superficie con delle screpolature. Secondo il secondo procedimento, venivano invece usate delle formelle di ferro di piccole dimensioni da cui si ottenevano delle “frittelle”.

Il castagnaccio: la ricetta

Nella ricetta originale era presente solo la farina di castagna che veniva poi mescolata con acqua, olio e rosmarino. Ma questa ricetta già allora non era l’unica e il castagnaccio poteva essere arricchito con il miele, i semi di finocchio, la scorza d’arancia, lo zucchero per poi arrivare agli ingredienti che più sono stati apprezzati: pinoli e uvette. Le variazioni del castagnaccio ad oggi sono moltissime, così come sulla quantità dei cosiddetti “ingredienti aggiuntivi”. Non vi resta quindi che sperimentare e trovare l’equilibrio perfetto degli ingredienti. Intanto, vediamone insieme una:

500 gr di farina di castagne

650 gr di acqua

100 gr di uvetta sultanina

100 gr di pinoli

1 rametto di rosmarino

5gr sale fino

Un filo d’ olio extravergine

Un pizzico di zucchero (facoltativo)

Consiglio: per ottenere un castagnaccio morbido e non secco è importante non cuocerlo per troppo tempo. La cottura ideale è di 25 – 30 minuti massimo a 180°…ma non vi resta che provare!


Cristina Morgese
Cristina Morgese
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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