inNaturale
Home
>
Bracconaggio elefanti, fenomeno legato anche a condizioni economiche in Africa

Bracconaggio elefanti, fenomeno legato anche a condizioni economiche in Africa

Il bracconaggio degli elefanti non è solo mosso da avidità ma anche dalle condizioni economiche di alcune popolazioni africane.

Il bracconaggio è un’azione illegale contro cui ricercatori ed istituzioni combattono per tutelare l’ambiente. Infatti, il bracconaggio è una delle numerose cause di origine antropica che concorrono alla diminuzione della popolazione di molte specie in pericolo di estinzione. Gli stessi elefanti sono a rischio di estinzione soprattutto per via del bracconaggio.

Bracconaggio elefanti, fenomeno legato anche a condizioni economiche in Africa
@envatoelements

Bracconaggio degli elefanti: lo studio sulle cause del fenomeno

Il fenomeno del bracconaggio degli elefanti può essere fermato. L’azione più efficace per contrastare questa piaga è quella di sostenere la popolazione locale. Infatti, uno studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the Royal Society B.” ha dimostrato che il bracconaggio è praticato soprattutto in quei Paesi dove le condizioni economiche e salutari sono molto precarie.

Se gli esseri umani stanno bene, sia dal punto di vista della salute che economicamente, sono più propensi a prendersi cura dell’ambiente e a non sfruttarlo illegalmente per sopravvivere. I ricercatori della University of Oxford, dell’ONU e dell’Università di Città del Capo hanno analizzato i dati di oltre 10mila uccisioni di elefanti eseguite nel corso degli ultimi venti anni in trenta Paesi africani.

Alcuni casi di bracconaggio degli elefanti

Lo studio è stato commissionato dalla Convenzione sul Commercio delle Specie Minacciate di Estinzione (CITES). Nel corso della raccolta delle informazioni sono emerse dei contesti esplicativi di come le condizioni economiche influiscano sul bracconaggio degli elefanti. Ad esempio, in Tanzania si sono registrate 750 uccisioni di questi meravigliosi pachidermi.

In Repubblica Democratica del Congo, presso il Parco Nazionale del Garamba, il bracconaggio ha causato la morte di 860 elefanti. Diversamente, in Namibia, dove la presenza di 80 riserve statali ha generato partecipazione da parte della popolazione e posti di lavoro (circa 6mila), è aumentato il numero di elefanti e leoni.

Bracconaggio degli elefanti: una possibile soluzione

Il bracconaggio degli elefanti si può debellare. Per farlo, però, non servono solo divieti e leggi per tutelare gli animali. Le leggi sono importanti, ma da sole rischiano di diventare un’imposizione dall’alto in grado di generare nuovi problemi. È accaduto per gli ippopotami: le restrizioni sull’avorio delle zanne degli elefanti del 2022 hanno spostato l’attenzione dei bracconieri sui denti degli ippopotami, un’altra specie a rischio.

Diversamente, la conservazione della flora e della fauna diventa estremamente efficace se viene coinvolta direttamente la popolazione locale. In questo modo si genera benessere economico e le persone sono maggiormente interessate a preservare la natura, che diventa anche una fonte di reddito da tutelare. Inoltre, a volte vengono considerati bracconieri anche quelle persone che si cibavano di animali selvatici e che hanno dovuto spostarsi dopo la creazione di una riserva naturale senza che gli fosse data un’alternativa.

Programmi di conservazione degli elefanti

Lo studio ha fatto emergere un tassello fondamentale per combattere il bracconaggio degli elefanti. Le azioni di conservazione sono tanto più efficaci quanto si rende partecipe la popolazione e se ne promuove il benessere. Per contrastare il bracconaggio, serve combattere la corruzione, migliorare l’igiene e la sanità, programmi economici, sostegno ai ranger ed istruzione.


Emmanuele Occhipinti
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte