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Black Friday: 600mila tonnellate extra di CO2 a causa del trasporto merci

Black Friday: 600mila tonnellate extra di CO2 a causa del trasporto merci

Durante il Black Friday il picco di domanda fa alzare le emissioni e mostra quanto intervenire sulle modalità di trasporto merci sia urgente

Black Friday è ormai sinonimo di shopping sfrenato e ciò si traduce in un boom di emissioni connesse al trasporto merci. Transport and Environment ha condotto un’indagine sulla questione e ha evidenziato quanto la massiccia mobilitazione dei mezzi pesanti abbia un impatto devastante sul clima. Le possibilità per invertire la rotta non mancano, ma il tempo scarseggia e alle autorità sono richiesti interventi puntuali e decisi.

Black Friday trasporto merci
Foto: Markus Spiske @Pexels

Black Friday, camion ed emissioni da trasporto merci

L’analisi dei dati condotta da T&E ha mostrato che nel periodo del Black Friday le emissioni connesse al trasporto merci schizzano davvero alle stelle. Le problematiche maggiori sono legate al trasporto su strada. I prodotti viaggiano a bordo di veicoli pesanti, per lo più a diesel. I camion, e gli autobus, di questo tipo rappresentano solo il 2% dei veicoli in circolazione in Europa, ma sono responsabili del 28% delle emissioni di gas serra attribuibili al trasporto merci. Nel periodo del Black Friday vengono prodotte dal settore nel continente circa 1.2 milioni di tonnellate di CO2. Si tratta di un valore del 94% superiore a quello registrato in una settimana normale. L’aumento equivale a un extra di 600.000 t di CO2 rilasciate in atmosfera.

Un quadro allarmante

I numeri relativi alle emissioni da trasporto merci su strada connessi al Black Friday delineano un quadro preciso. In una sola settimana nel continente viene rilasciata, solo da questo settore, la stessa quantità di CO2 che verrebbe prodotta in 3.500 voli Parigi-New Tork andata e ritorno. In Bulgaria i camion non raggiungono simili livelli nemmeno in un anno. Le stime suggeriscono che entro il 2050 l’attività di tali mezzi aumenterà del 44%. Perché la situazione non si faccia persino più insostenibile puntare sui camion elettrici rimarrà, dunque, l’unica soluzione. Questi veicoli sono già sul mercato e risultano competitivi. Entro il 2035 ci si attende, però, che diventino più efficienti e più economici da acquistare e mantenere delle loro controparti a diesel.

Possibilità e futuro

Intervenire sul settore del traporto merci su strada è una priorità e le grandi aziende si stanno muovendo. Amazon ha annunciato, per esempio, che aggiungerà 1.500 veicoli elettrici alla sua flotta europea nei prossimi 5 anni. I camion di questo tipo ammontano, però, oggi solo all’1% di quelli venduti. La transizione è, quindi, troppo lenta e l’UE punta a varare norme vincolanti. L’obiettivo è bloccare le vendite di mezzi pesanti con motori a combustione entro il 2035. Ciò permetterebbe di tagliare le emissioni attribuibili ai camion del 30% entro il 2030 e del 48% per il 2035. La CO2 extra prodotta nel periodo del Black Friday a causa del trasporto merci diminuirebbe, così, del 10% entro il 2030 e sarebbe dimezzata nel 2035.

Quello del Black Friday è un periodo atteso da molti con impazienza, ma i numeri relativi alle emissioni da trasporto merci ci ricordano che contenere l’entusiasmo è d’obbligo. Qualsiasi proroga al target che prevede lo stop alla produzione di nuovi camion a combustione entro il 2035 comporterà un fallimento nella corsa alla neutralità carbonica. Il 2050 è, infatti, molto più vicino di quanto appaia.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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