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Bere poca acqua fa alzare l’ormone dello stress

Bere poca acqua fa alzare l’ormone dello stress

Chi assume troppo pochi liquidi vede i livelli di ormone dello stress salire e questo influisce sul rischio di infarto e di altre patologie.

Bere le giuste quantità di acqua è importante anche perché quando non lo facciamo il cortisolo nel sangue, ovvero l’ormone dello stress, aumenta. A certificarlo ci ha pensato uno studio pubblicato in Journal of Applied Physiology ma i meccanismi alla base del processo sono ancora da chiarire. Gli scienziati si sono concentrati anche sulle strategie per individuare il problema prima che sia tardi e mirano a indagare più a fondo.

Bere poca acqua fa alzare l’ormone dello stress
@envatoelements

Cosa provoca l’aumento dell’ormone dello stress? 

Il nostro organismo rilascia l’ormone dello stress in diverse situazioni. Mancanza di sonno, malnutrizione, quantità di esercizio fisico ed esposizione a inquinamento sono alcuni dei fattori che possono influenzare questa dinamica insieme alla pressione emotiva. A parità di condizioni però chi beve di più appare in grado di reggere meglio l’ansia almeno dal punto di vista fisico. Quando il nostro corpo è disidratato, infatti, il nostro cervello attiva dei meccanismi di difesa che includono il rilascio di vasopressina

Questo ormone avverte i reni di conservare quanta più acqua possibile, riducendo la quantità di urina prodotta per mantenere gli equilibri di fluidi nel sangue. La vasopressina non agisce però da sola. Essa influenza anche il rilascio di cortisolo. In condizioni in cui la pressione esterna stimola già di per sé il rilascio di ormone dello stress, ciò può portare a picchi pericolosi.

Ormone dello stress e idratazione: il test 

A certificare che bere poca acqua si può tradurre in aumento dell’ormone dello stress nel sangue ci ha pensato un team della Liverpool John Moores University (LJMU). I ricercatori hanno selezionato dei volontari sani di età compresa tra 18 e 35 anni e li hanno divisi in due gruppi in base alle abitudini relative all’assunzione di liquidi. I primi bevevano in media 1.3 litri di acqua al giorno, ed erano quindi al di sotto della quantità ritenuta consona. 

I secondi ne assumevano, invece, almeno 2 l nel caso delle donne e 2.5 l in quello degli uomini. Dopo una settimana a tali regimi i partecipanti sono stati sottoposti a test che prevedevano che ciascuno parlasse in pubblico ed eseguisse calcoli aritmetici sotto osservazione. Tutti i volontari hanno manifestato ansia durante il compito ma il rilascio di cortisolo è risultato del 50% più alto nei soggetti poco idratati.

Come abbassare l’ormone dello stress con l’idratazione 

Idratarsi è fondamentale per diminuire i rischi connessi all’aumento dell’ormone dello stress. Quando i livelli di cortisolo nel sangue sono cronicamente alti, aumentano i pericoli di incorrere in infarti, problemi di cuore in generale, diabete e patologie renali. L’assunzione di quantità inadeguate di liquidi porta a conseguenze simili. La combinazione dei due fattori si rivela quindi potenzialmente molto pericolosa. 

Per ovviare al problema non è però sufficiente affidarsi alla sete. Dallo studio è infatti emerso che molti dei partecipanti meno idratati non la avvertivano. Gli scienziati hanno dunque specificato che il primo campanello di allarme è da rilevare nell’aspetto delle urine. Quando appaiono chiare e trasparenti risulta tutto nella norma. Se si presentano più scure, invece, la loro concentrazione è troppo elevata ed è necessario bere di più.

Lo studio dimostra che influenzare la quantità dell’ormone dello stress che il corpo rilascia è possibile anche senza interventi drastici. Spesso un cambio di abitudini quotidiane è la nostra miglior opzione ma è bene specificare che il lavoro non può essere ritenuto esaustivo. Patologie pregresse e fattori socio economici sono in grado di alterare il quadro. La vita reale non può per altro essere perfettamente replicata nell’ambiente protetto del laboratorio.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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