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Azolla Caroliniana cos'è e perché può aiutare a risolvere la crisi alimentare

Azolla Caroliniana cos'è e perché può aiutare a risolvere la crisi alimentare

L’Azolla Caroliniana è una pianta acquatica capace di crescere a grande velocità e potrebbe essere una importante fonte alimentare del futuro.

Una pianta in grado di crescere tanto velocemente da raddoppiare la sua biomassa in soli due giorni. È l’Azolla Caroliniana una felce acquatica a crescita rapida originaria del continente americano e che i ricercatori sono convinti potrà essere in futuro una potenziale fonte alimentare. La pianta infatti non solo cresce a ritmi vertiginosi ma richiede anche minima cura e manutenzione. Spesso utilizzata come mangime animale o fertilizzante non finisce sulle nostre tavole per la poca digeribilità ma, secondo i ricercatori dell’Università della Pennsylvania, la varietà Caroliniana potrebbe ovviare anche a questo problema. 

Azolla Caroliniana cos'è e perché può aiutare a risolvere la crisi alimentare
@Penn State University

Cos’è l’Azolla Caroliniana? 

L’Azolla Caroliniana, o anche Azolla della Carolina, è una piccola pianta acquatica galleggiante originaria del centro e del sud America. È caratterizzata da foglie molto piccole e compatte che formano uno strato denso sulla superficie dell'acqua. L’Azolla è nativa delle regioni tropicali e temperate del mondo ma col tempo è stata introdotta in molte altre regioni come pianta ornamentale o per il controllo biologico delle alghe in stagni e laghetti. 

L’Azolla è nota inoltre per la sua eccezionale capacità di fissare l’azoto atmosferico, una proprietà che la rende un buon fertilizzante naturale. Questo non solo fa dell'Azolla un elemento importante negli ecosistemi in cui si trova, ma ne ha permesso nei secoli l’utilizzo come fertilizzante e, in alcuni contesti, anche come mangime destinato agli animali da allevamento.  

Perché non si mangia l’Azolla? 

L’utilizzo dell’Azolla come alimento destinato al consumo umano è stato per lungo tempo limitato dalla poca digeribilità della pianta. L’Azolla infatti contiene alte quantità di polifenoli che possono renderla appunto poco digeribile per gli esseri umani. 

I polifenoli, che sono composti naturalmente presenti nelle piante, a basse concentrazioni sono benefici per la salute umana grazie alla loro attività antiossidante, tuttavia, alte concentrazioni di polifenoli possono limitare l'assorbimento dei nutrienti nel corpo e agire come fattori antinutrizionali.

Perché invece si può mangiare l’Azolla Caroliniana?

Secondo una recente ricerca dell’Università della Pennysilvania pubblicata sulla rivista Food Science & Nutrition, il contenuto fenolico del ceppo Azolla Caroliniana nello specifico, sarebbe molto più basso rispetto a quello di altri tipi di Azolla e riducibile ulteriormente attraverso una appropriata cottura della pianta. Questo renderebbe il ceppo di Azolla Caroliniana più digeribile e nutriente per l’uomo rispetto alle varietà di Azolla che crescono allo stato selvatico e vengono coltivate in Asia e Africa per l'alimentazione del bestiame.

I ricercatori hanno determinato che l'Azolla della Carolina ha un contenuto totale di fenoli di circa 4,26 g equivalenti per chilogrammo di peso. Questo valore è paragonabile a quello di molta frutta (che generalmente si attesta tra 1,4 g e 6,2 g per chilo) e legumi da (1,2 g - 6,6 g al chilo) e frutta secca (0,5g a 19 g al chilo). In confronto, altre specie di Azolla che crescono in Asia e Africa contengono tra 20 g e 69 g al chilo, una quantità troppo elevata affinché gli esseri umani possano digerirle comodamente.

Come cucinare e mangiare l’Azolla Caroliniana?

I ricercatori hanno testato tre metodi per cucinare l’Azolla Caroliniana: bollitura, cottura a pressione e fermentazione naturale. Si tratta di tre metodi oggetto di numerosi studi che hanno dimostrato come possano ridurre il contenuto di polifenoli negli alimenti.  

I test hanno dimostrato che il contenuto totale di fenoli dopo la cottura si riduce rispettivamente dell'88% con la bollitura, del 92% con la cottura a pressione e del 62% con la fermentazione naturale, rispetto alla pianta cruda.

Che sapore ha l’Azolla Caroliniana? Gli scienziati l’hanno descritta come croccante e dal sapore neutro. Una base potenzialmente perfetta quindi per molte combinazioni in tavola.

Azolla caroliniana in tavola in futuro?

«Il contenuto moderato di proteine e l'alto rendimento minerale di Azolla rendono questa specie particolarmente desiderabile per la coltivazione – ha detto Daniel Winstead professore di scienza e gestione degli ecosistemi presso l’Università della Pennsylvania – la crescita rapida e la facile coltivazione rendono l’Azolla Caroliniana una risorsa ideale durante disastri e catastrofi, oppure per uso regolare da parte di piccole aziende agricole o ancora come fonte alimentare per aree a basso reddito».

Secondo i ricercatori infatti si tratta di una pianta selvatica commestibile e dalle molteplici funzioni che offre grandi potenzialità in termini di benefici economici, agricoli, nutrizionali e di resilienza. Secondo Winstead tuttavia la ricerca necessita ancora di ulteriori sviluppi prima di poter portare l’Azolla Caroliniana in tavola come prodotto diffuso. 


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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