L’obiettivo 9 dell’Agenda 2030 sancisce che sostenibilità significa sviluppo di infrastrutture resilienti e promozione dell’innovazione.
L’obiettivo 9 dell’Agenda 2030 pone l’accento sull’importanza di costruire infrastrutture adeguate e di investire sull'innovazione responsabile ed equa. L’industrializzazione sostenibile è vista come un presupposto necessario per un futuro in cui possano affermarsi tanto i Paesi in via di sviluppo, quanto quelli più ricchi. Investire sull’innovazione tecnologica è, in questo contesto, fondamentale, ma i traguardi da raggiungere sono molti. Il rapporto ASviS mostra, per altro, che la situazione in Italia è tutt’altro che equilibrata.
Cosa dice l’obiettivo 9 dell’Agenda 2030 su infrastrutture e innovazione
L’obiettivo 9 dell’Agenda 2030 sancisce che per un futuro sostenibile è necessario: “Costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione e una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile”. Si punta, dunque, a sviluppare infrastrutture di qualità che possano sostenere la crescita economica e sociale. Le Nazioni Unite mirano, poi, a promuovere un’industrializzazione rispettosa dell’ambiente, capace di fornire posti di lavoro e di aumentare in modo significativo i redditi.
Lo sfruttamento delle risorse dovrebbe nel tempo diventare più oculato e gli investimenti nelle tecnologie green andrebbero aumentati considerevolmente. Il piano prevede una significativa crescita dei capitali destinati a ricerca e sviluppo e, quindi, del numero di lavoratori impiegati nel settore. Attenzione è posta anche sulle tecnologie domestiche e su quelle legate all’informazione su cui i governi sono chiamati a concentrarsi.
Obiettivo 9 dell’Agenda 2030: infrastrutture e innovazione in Italia
In Italia il bilancio relativo all’obiettivo 9 dell’Agenda 2030 su infrastrutture e innovazione è ambiguo. Tra il 2010 e il 2018 si registra un netto miglioramento, determinato soprattutto dall’aumento del 30.3% delle famiglie con connessione internet fissa o mobile. Negli ultimi anni, però, l’andamento si è mantenuto pressoché costante.
A livello di utilizzo di mezzi pubblici, anzi, i numeri non sono ancora tornati quelli pre-pandemia. I quattordicenni che li prendono costantemente sono scesi, tra 2019 e 2022, dal 15.1% all’11.8%. Il trasporto autostradale continua, per altro, a essere preferito a quello ferroviario, con il 2021 che vede solo il 12.6% delle merci muoversi grazie ai treni, a fronte di una media europea del 17%. A preoccupare è anche la sicurezza stradale, con 5.4 morti ogni 100.000 abitanti. Resta pessima anche la rete idrica.
Come raggiungere l’obiettivo 9 dell’Agenda 2030 su infrastrutture e innovazione
Per raggiungere l’obiettivo 9 dell’Agenda 2030 e creare, quindi, infrastrutture resilienti in un processo di innovazione sostenibile è necessario intervenire in molti ambiti. 2.6 miliardi di persone hanno problemi ad avere accesso all’elettricità, 2.5 miliardi di individui non possono ancora contare sui servizi sanitari e quasi 800 milioni di questi non hanno nemmeno a disposizione l’acqua. Tutto ciò innesca un circolo vizioso che deve essere interrotto.
La mancanza di infrastrutture di qualità inficia l’innovazione, ma è strettamente legata a dinamiche economiche, sociali e politiche. È fondamentale anche aumentare l’accesso alle tecnologie di comunicazione e informazione nel mondo, mantenendo bassi i costi. Nonostante gli ambiziosi traguardi fissati, infatti, oggi almeno 1.5 miliardi di persone non possono contare su servizi di telefonia affidabili.
Rispettare l’obiettivo 9 dell’agenda 2030 promuovendo concretamente infrastrutture e innovazione non è semplice. Nel nostro Paese, per altro, l’attenzione riservata al goal è minima. Secondo i sondaggi riportati da ASviS, infatti, solo il 9% degli italiani lo ritiene prioritario. Le Nazioni Unite prevedono anche che a ricerca e sviluppo sia assegnato il 3% del PIL nazionale. Il valore per la Penisola arriva oggi all’1.5% contro una media UE del 2.3%. Il dato è indicativo sui progressi ancora da compiere.