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Vini antichi, un patrimonio mondiale

Vini antichi, un patrimonio mondiale

I primati riguardanti i vini antichi sono da sempre contesi da diverse nazioni, dando al prodotto un’accezione di patrimonio mondiale.

Da qualche anno molti ricercatori operanti in diversi campi di studio stanno cercando di risalire ai vini più antichi del mondo per poter riuscire a stabilire, tra le altre cose, la relazione esistente tra questa bevanda lo sviluppo della civiltà umana. Quasi tutti i continenti (dal Sud America all’Asia, passando per l’Africa e l’Europa) hanno avuto in possesso per un momento il primato di aver visto nascere il vino più antico del mondo.

I precedenti primati dei vini antichi

Storicamente la viticoltura e quindi la produzione del vino più antico del mondo veniva fatta risalire al 1300 a.C. circa, ovvero all’Età del Bronzo. Tuttavia è stato visto che la produzione di bevande alcoliche (tra cui il vino) possa essere ben più antica, forse addirittura vecchia quanto Homo sapiens.

Quindi, in passato, il record come vino più antico del mondo era detenuto da una bevanda fermentata a base di uva risalente a circa 3700 anni fa e proveniente da Tel Kabri, una città situata nelle regioni più a nord di Israele. In Italia invece questo privilegio spettava ad una qualità di vino sardo risalente a circa 3000 anni fa profondamente legato con la cultura della popolazione nuragica. In questo caso la scoperta è stata fatta nel 1993 presso il Monte Zara (in provincia di Cagliari).

Vini ancora più antichi

Secondo le ultime scoperte il vino più antico del mondo ha battuto nuovi record per anzianità: in Italia sono state scoperte delle giare contenenti acido tartarico e sali di sodio (tipici residui del vino) risalenti a circa 6000 anni fa. In Iran invece è stato stimato che il vino potrebbe aver avuto origine oltre 7000 anni fa presso i Monti Zagros. L’ultimo record potrebbe spettare però alla Cina con un vino di riso di circa 8000 anni fa.

Ma le scoperte non finiscono qua: la più antica bevanda fermentata alcolica risale a ben 9000 anni fa ed era composta probabilmente da riso fermentato e miele. Tuttavia l’impiego di frutta fermentata è davvero antico quanto l’Homo sapiens, anzi, era un’usanza adoperata probabilmente anche dagli antenati della nostra specie. La preferenza per la frutta fermentata da parte dei nostri avi era dovuta alle proprietà dovute all’alcool: la fonte di cibo aveva un odore più forte ed era quindi più facile da individuare, la frutta era più facile da digerire e dava piacere (incrementando anche le capacità creative). Inoltre anche altri animali sono soliti mangiare frutta fermentata.

Qualità dei vini antichi vini

Nella storia il vino è stato prodotto in differenti maniere e con svariati ingredienti in relazione all’area geografica di provenienza. In Sud America i popoli mesoamericani consumavano il vino di cacao con una tecnica curiosa: essi soffiavano in un bricco e successivamente bevevano dal bordo la schiuma e il liquido; in Perù esiste un vino ricavato dalla fermentazione delle bacche del pepe rosa.

In Africa è ancora popolare il vino di palma, il quale è ottenuto facendo fermentare la linfa delle palme selvatiche; mentre in Cina sono state rinvenute a Jiathu delle giare contenenti prove chimiche appartenenti ad una bevanda alcolica composta da riso fermentato, bacche di biancospino e miele.


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Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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