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Vietata la pubblicità della carne: la decisione di una città in Olanda

Vietata la pubblicità della carne: la decisione di una città in Olanda

Haarlem, in Olanda, è la prima città al mondo in cui la pubblicità della carne negli spazi pubblici sarà vietata in nome dell’ambiente

Vietata la pubblicità della carne negli spazi pubblici. È la decisione presa da Haarlem, cittadina dell’Olanda situata tra la capitale Amsterdam e il mare del Nord. Le inserzioni che si vedranno per le sue strade saranno meat free in nome dell’ambiente. Come è noto da tempo, infatti, la carne è uno degli alimenti la cui produzione contribuisce maggiormente con le emissioni che genera al riscaldamento globale e, di conseguenza, ai cambiamenti climatici. Da qui, la scelta di dare l’esempio, diventando la prima città al mondo a prendere un provvedimento simile.

Vietata pubblicità carne Olanda
Una piazza di Haarlem - Foto: Hamid Bagheri @Unsplash

Vietata la pubblicità della carne ad Haarlem

La pubblicità della carne sarà vietata in tutti i luoghi pubblici di Haarlem: gli autobus locali, le pensiline alle fermate dei mezzi pubblici e gli schermi su cui scorrono gli spot nei luoghi di maggiore transito. La messa al bando definitiva avverrà a partire dal 2024. Prima l’amministrazione deve aspettare la scadenza dei contratti pubblicitari ancora in essere.

L’obiettivo è quello di ridurre il consumo di carne tra i cittadini e di diminuire così l’impatto sull’ambiente della città. Una goccia nel deserto, si potrebbe pensare, considerando che Haarlem ha una popolazione di appena 160mila abitanti. Ma se l’iniziativa venisse imitata da altre amministrazioni dei Paesi Bassi, uno dei maggiori esportatori di carne d’Europa, e nel mondo, il suo effetto sui comportamenti dei consumatori potrebbe essere molto più consistente.

Stop anche alle pubblicità di aerei e auto

È un segnale, se raccolto a livello nazionale sarebbe veramente bello – ha detto Ziggy Klazes, consigliera comunale di Haarlem per il partito verde GroenLinks che ha lavorato alla mozione anti-carne –. Ci sono molti gruppi del mio partito che credono sia una buona idea e vogliono provarla”. Oltre alla pubblicità sulla carne, verranno vietate anche quelle dei viaggi in aereo per le vacanze, dei combustibili fossili e delle auto a benzina, altri prodotti molto inquinanti.

In un’intervista alla stazione radio locale Haarlem105, Klazes ha dichiarato di non sapere che si trattasse del primo provvedimento al mondo di questo genere e ha precisato che l’amministrazione comunale “non sta dicendo alle persone cosa cucinare o arrostire nelle proprie cucine; se la gente vuole continuare a mangiare carne, può farlo… Ma non possiamo dire alle persone che c’è una crisi climatica in corso e poi incoraggiarle a comprare i prodotti che sono parte del problema”.

Il contributo della carne alla crisi climatica

Il settore alimentare è uno di quelli che alimenta maggiormente il riscaldamento globale. Studi recenti riportano che è responsabile di un terzo di tutte le emissioni rilasciate. E la produzione di carne genera il doppio dell’inquinamento di quella dei prodotti di origine vegetale. Ma in che modo? Le foreste vengono spesso distrutte per fare spazio ai pascoli per gli animali, bestiame che rilascia grandi quantità di metano in atmosfera a causa del suo processo di digestione.

Inoltre, la coltivazione dei foraggi necessari ad alimentare gli animali richiedono l’utilizzo di fertilizzanti ricchi di azoto, sostanza che contribuisce all’inquinamento di aria e acqua, all’esaurimento dello strato di ozono in atmosfera e al peggioramento della crisi climatica. Secondo Greenpeace, se l’Unione Europea vuole davvero raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, il consumo di carne nel continente deve essere ridotto a 24 kg a persona all’anno contro l’attuale media di 82 kg.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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