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Unione europea, cos’è la Nature Restoration Law?

Unione europea, cos’è la Nature Restoration Law?

Con la Nature Restoration Law l’Unione Europea vuole ripristinare il 20% delle aree naturali terrestri e marine entro il 2030.

Il destino della biodiversità e degli ecosistemi presenti in Europa è nelle mani degli europarlamentari che stanno discutendo in queste settimane della Nature Restoration Law. Si tratta di una proposta importante che può ribaltare completamente le sorti delle aree naturali europee e dare un importante segnale di inversione di rotta nei confronti dei cambiamenti climatici. Eppure, nonostante le bontà di questa proposta di legge, la sua approvazione non è scontata.

Unione europea, cos’è la Nature Restoration Law?
Nature Restoration Law cos'è

Cos’è la Nature Restoration Law

La Nature Restoration Law è una proposta di legge che mira a ripristinare il 20% delle aree terrestri e marine entro il 2030 tramite obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri. Lo scopo di una opera conservazionistica è quella di fermare la perdita di biodiversità e contrastare i cambiamenti climatici. Riqualificare gli habitat naturali è uno dei punti su cui si basa l’European Green Deal con il quale si vuole reinventare l’economia europea attuando la transizione energetica, salvaguardando la biodiversità e passando da un’economia di tipo lineare ad una circolare.

L’operazione è fondamentale ed urgente. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), l’81% degli habitat protetti, il 39% delle specie di uccelli protetti e il 63% delle altre specie sono in un cattivo stato di conservazione. Le cause, come spesso accade in questi casi, sono legate alla pressione sugli ecosistemi provocata dalle attività dell’uomo.

Ripristinare gli habitat naturali

La Nature Restoration Law rientra nel “Pacchetto natura”. Con la proposta di legge, oltre al ripristino del 20% delle aree naturali terrestri e marine europee, si vuole riqualificare il 15% dei fiumi nella loro lunghezza. Sempre entro il 2030 sarebbe prevista la realizzazione di elementi paesaggistici in grado di garantire la biodiversità.

Nello specifico, questi ultimi sarebbero applicati su almeno il 10% dei terreni agricoli in modo da fornire cibo e riparo a insetti, uccelli, mammiferi e rettili. Questo non sarebbe spazio “perso”, perché comporterebbe una maggiore tutela verso gli impollinatori (fondamentali anche per l’agricoltura stessa) e si potrebbe migliorare la qualità del suolo, limitandone l’erosione. Inoltre, queste “zone cuscinetto” ridurrebbero i danni provocati dalle alluvioni.

Un esito non scontato

La Nature Restoration Law non ha ottenuto immediatamente la maggioranza: 44 voti favorevoli ed altrettanti contrari. Secondo gli oppositori, la proposta di legge comporterà ingenti perdite economiche per agricoltori e pescatori. Inoltre, si metteranno in pericolo le catene di approvvigionamento, aumenteranno i prodotti alimentari e si ostacolerà lo sviluppo delle rinnovabili. La pensano in maniera diversa 3.339 scienziati europei, diverse aziende (tra cui Nestlé, Ikea e Unilever) e milioni di cittadini di tutta Europa. In particolare, le associazioni ambientaliste hanno fatto notare l’infondatezza dei timori.

Infatti, la comunità scientifica è concorde nell’affermare che solo avendo degli ecosistemi sani è possibile garantire la sicurezza alimentare, fornire acqua potabile ed avere un maggior assorbimento del carbonio. Inoltre, aumenterebbe anche il livello di protezione da eventuali catastrofi naturali provocate dai cambiamenti climatici. Disastri che si ripercuotono sulla vita delle persone e sull’economia dei Paesi.

Un destino da decidere

Ancora una volta il destino dell’ambiente che circonda dipende dalle nostre decisioni. La possibilità di cambiare esiste ed è alla nostra portata, basta ascoltare la voce della scienza e prendere le decisioni con coscienza. La Nature Restoration Law non limita la superficie di terreno agricolo, ma chiede di dare spazio alla natura integrando i due sistemi. I benefici che si otterrebbero supererebbero qualsiasi eventuale perdita.


Emmanuele Occhipinti
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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