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Una ztl sulle Dolomiti contro lo smog: ecco quali aree saranno monitorate

Una ztl sulle Dolomiti contro lo smog: ecco quali aree saranno monitorate

Contro inquinamento e traffico, è arrivato l’ok per l'avvio di una ztl sulle Dolomiti che limiterà l'uso dell'auto su alcuni passi montani

Nasce una ztl sulle Dolomiti. Alcuni territori e passi tra Veneto e Trentino Alto Adige della famosa catena montuosa, dichiarata patrimonio Unesco, saranno inclusi in una zona traffico limitato a partire dal 2024 allo scopo di ridurre lo smog e il traffico di auto e, in parallelo, promuovere la mobilità sostenibile. Ecco perché più che di ztl si dovrebbe parlare di “lez”, acronimo di low emission zone, una zona a basse emissioni inquinanti.

L’obiettivo, infatti, non è quello di vietare totalmente gli accessi ai valichi montani, ma di limitarli per alleviare l’impatto dei trasporti sull’ambiente di queste aree. Per farlo, c’è un piano preciso, che dovrebbe entrare a pieno regime in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 che vedranno proprio le Dolomiti ospitare alcune gare.

Una ztl sulle Dolomiti contro lo smog, ecco quali aree saranno monitorate
Foto: Ilse @Unsplash

Una ztl sulle Dolomiti

La creazione di una ztl sulle Dolomiti, o meglio, della Dolomiti low emission zone, è stata avvallata dalla firma di un protocollo d'intesa tra i ministri uscenti delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, e dell’Innovazione tecnologica e transizione digitale, Vittorio Colao, con le Province autonome di Trento e Bolzano, la Provincia di Belluno e la Regione Veneto.

L'accordo prevede l’implementazione di misure utili a diminuire le emissioni di anidride carbonica derivanti dai mezzi di trasporto privati, con la riduzione della mobilità tradizionale a vantaggio di quella sostenibile. In particolare, quelli dei turisti che, in estate e in inverno, prendo d’assalto questi territori suggestivi.

Le aree monitorate dalla ztl sulle Dolomiti

Come accennato, l’intenzione di questa ztl non è però quella di chiudere alcune zone delle Dolomiti, ma di contingentare le presenze. Nel concreto, ci vorrà una prenotazione online per salire in auto su alcuni passi, che saranno raggiungibili solo in base alla disponibilità di parcheggi. Quelli interessati dal monitoraggio saranno il passo del Pordoi, del Campolongo, del Gardena e del Sella. Le limitazioni scatteranno a partire dal 2024, ma la strategia complessiva diventerà pienamente operativa con l’inizio delle Olimpiadi invernali 2026.

Le misure per ridurre smog e traffico

Prima bisognerà realizzare le infrastrutture per rendere operativa questa ztl delle Dolomiti. Il progetto, dal valore complessivo di 30 milioni di euro, prevede sei azioni: regolamentazione del traffico con sistema digitale; creazione e digitalizzazione di aree di parcheggio di interscambio; rafforzamento del trasporto pubblico locale; incentivazione degli impianti di risalita; incentivazione della mobilità attiva; miglioramento della qualità della vita e dell’esperienza turistica.

In pratica, oltre al sistema di controllo degli accessi all’inizio delle salite ai passi, sarà necessario ricavare delle zone di sosta dove i turisti potranno lasciare i loro veicoli privati per poi salire a bordo di un bus navetta o di una cabina degli impianti di risalita per raggiungere la destinazione finale. Oppure potranno scegliere di muoversi con la loro bici. "Entro le Olimpiadi 2026 i tornanti dei valichi saranno corredati di ciclabili e di parcheggi scambiatori a valle con navette per salita", ha dichiarato Luca Zaia, presidente della Regione Veneto.

Il modello Braies

L’istituzione della ztl delle Dolomiti o Dolomiti low emission zone è figlia anche di un monitoraggio preliminare sui passi in corso da oltre un anno. Questi controlli hanno evidenziato che ogni 100 mezzi in salita o discesa, 30 veicoli sono di lavoratori pendolari che si spostano da una valle all’altra o legati ad attività commerciali, mentre gli altri 70 sono invece mezzi che appartengono ai turisti, la maggior parte dei quali in transito giornaliero.

Il progetto sulle Dolomiti guarda ad alcune esperienze già rodate. In particolare al modello del lago di Braies (Bolzano), meta che, a causa della sua grandissima popolarità, negli ultimi anni è stata presa d’assalto dai turisti. Per limitare il congestionamento del luogo e tutelare l’ambiente, l’amministrazione locale ha così imposto la prenotazione online o il possesso di un permesso di transito per coloro che vogliono avvicinarsi in auto e in moto al lago. A regolare l’accesso è un sistema di riconoscimento delle targhe. Nessun limite invece per chi sceglie di arrivarci in autobus, in bicicletta o a piedi.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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