Un ragazzo islandese potrebbe aver salvato il mondo dalla plastica

Gli americani da soli buttano ogni anno 35 miliardi di bottiglie di plastica, ciascuna delle quali impiegherà bene o male 450 anni per decomporsi. Per quanto si tenti di riciclare più materiale possibile la plastica finisce spesso e volentieri in mare, dove viene raccolta in sconfinate isole artificiali condannate a navigare lentamente tra gli oceani. Piani per raccogliere la plastica esistono e ne abbiamo già parlato, ma uno studente islandese potrebbe aver trovato una soluzione più a lungo termine.
Polvere di alghe
Ari Jònsson è uno studente di design alla Icelandic Academy of Arts e ha presentato un’idea che potrebbe rivoluzionare il mondo della plastica, riuscendo a produrne una versione totalmente biodegradabile utilizzando una polvere di alghe rosse. L’idea è stata presentata l’anno scorso al festival del design di Reykjavik.
«Ho letto che il 50% della plastica è usata una sola volta e poi buttata via, così ho sentito il bisogno urgente di trovare un modo per sostituire questa incredibile quantità di plastica che fabbrichiamo». Ha spiegato lo studente, che poi ha aggiunto «perché stiamo usando un materiale che impiega centinaia di anni per decomporsi quando lo utilizziamo una sola volta e poi buttato via?»
Così ha ideato una sostanza in grado di essere modellata a forma di bottiglia grazie al calore, congelando una gelatina a base di polvere di alghe su uno stampo della forma desiderata. Il risultato è una bottiglia che finché rimane piena d’acqua mantiene la sua forma, ma appena è vuota inizia immediatamente a decomporsi. Il materiale non è solamente biodegradabile ma addirittura commestibile, come alcune stoviglie di cui vi abbiamo già parlato.
Fonti: emgn.com - boredpanda.com
