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Un nuovo biopolimero dai gusci dei granchi

Un nuovo biopolimero dai gusci dei granchi

Un nuovo tipo di biopolimero ottenuto dai gusci dei granchi può essere una soluzione alla plastica tradizionale.

Dai gusci dei granchi una alternativa meno inquinante della plastica tradizionale. Una ricerca sembra, infatti, aver trovato una possibile soluzione: l’esoscheletro dei granchi contiene delle sostanze utili per la formazione di un biopolimero biodegradabile e antibatterico.

Un nuovo biopolimero dai gusci dei granchi
gusci granchi

Plastica dai gusci dei granchi

La ricerca è stata svolta da un gruppo di scienziati della North Carolina State University. I ricercatori hanno utilizzato delle molecole contenute nei gusci dei granchi e nelle alghe per ottenere un particolare biopolimero. Nello specifico, le molecole interessate sono il chitosano (che rende duri i gusci dei granchi) e l’agarosio (contenuto invece nelle alghe).

Utilizzando queste molecole i ricercatori hanno quindi creato una sorta di plastica che potrebbe sostituire quella tradizionale. Quest’ultima, nel corso dei decenni, si è rivelata utile ma, allo stesso tempo, anche altamente inquinante. Il consumismo di massa e la cultura “usa e getta” hanno reso insostenibile l’inquinamento provocato dalle plastiche.

I vantaggi della plastica creata dai gusci dei granchi

La nuova plastica ideata estraendo delle molecole dai gusci dei granchi presenta diversi vantaggi rispetto a quella tradizionale. Infatti, la nuova pellicola composita biopolimerica è resistente, ma è anche biodegradabile. Inoltre, ha proprietà antibatteriche, respinge l’acqua ed è trasparente. Tutte qualità che potrebbero favorirne l’utilizzo su vasta scala.

Infatti, la plastica ottenuta dai gusci dei granchi dalla North Carolina State University, potrebbe essere impiegata nel settore degli imballaggi sostenibili. Questo nuovo tipo di biopolimero potrebbe essere utilizzato per avvolgere sia alimenti sia beni di consumo. Sono proprio gli imballaggi ad essere tra i principali rifiuti plastici monouso ad inquinare il nostro pianeta.

La plastica dai gusci dei granchi non è il primo tentativo

Prima del risultato ottenuto dalla North Carolina State University, gli scienziati avevano tentato diversi esperimenti per dare forma ad un sostituto della plastica che fosse anche sostenibile dal punto di vista ambientale. Tuttavia, i precedenti tentativi non hanno dato i risultati sperati, dal momento che le miscele preparate si seccavano e perdevano resistenza. Al contrario, il lavoro svolto dalla North Carolina State University con i gusci dei granchi è diverso.

Infatti, i ricercatori hanno rinforzato la pellicola biopolimerica ottenuta con l’agarosio unendo un materiale a base di chitosano. Ciò fornisce maggiore stabilità e resistenza alla pellicola. Agarosio e chitosano sono tra loro compatibili e, insieme, migliorano le proprietà meccaniche e la resistenza all’acqua del nuovo materiale.

La biodegradabilità del nuovo materiale ottenuto dai gusci dei granchi

La necessità di trovare un sostituto alla plastica è data anche dal fatto che quest’ultima impiega diversi secoli prima di essere degradata. Il nuovo materiale ottenuto dai gusci dei granchi ha il vantaggio di essere biodegradabile. I ricercatori hanno verificato che questo materiale impiega circa un mese prima di essere completamente biodegradato.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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