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Le bioplastiche possono diventare compost: i risultati di uno studio francese

Le bioplastiche possono diventare compost: i risultati di uno studio francese

Secondo uno studio francese le bioplastiche compostabili non compromettono la formazione del compost, ma possono anche migliorarne la qualità.

La plastica ha portato con sé diversi vantaggi per la vita di tutti i giorni dell’uomo. Purtroppo, però, è anche la causa di gravi forme di inquinamento ambientale. Le bioplastiche sono una delle soluzioni che sono state inventate per porre fine al problema della plastica monouso (quella più dispersa nell’ambiente). Ora uno studio francese ha verificato gli effetti delle bioplastiche nella formazione del compost senza danni.

Le bioplastiche possono diventare compost: i risultati di uno studio francese
bioplastiche compost

Lo studio francese

Lo studio è stato eseguito dai ricercatori di Chaire CoPack, AgroParisTech e Università di Montpellier. Gli scienziati hanno voluto osservare gli effetti delle bioplastiche compostabili durante la formazione del compost. Infatti, il materiale che ha sostituito in molti casi la plastica tradizionale è stato oggetto di critiche in merito alla sua capacità o meno di biodegradarsi negli impianti di compostaggio industriale.

Lo studio ha confermato che le bioplastiche compostabili possono diventare compost senza gravi danni sulla qualità dell’ambiente. Tuttavia, la ricerca è ancora in fase di revisione, anche se è stato pubblicato un rapporto preliminare. Per tanto, vige sempre la precauzione in modo da evitare possibili danni che possono solo aggravare le problematiche ambientali.

Da bioplastiche a compost

I ricercatori dello studio francese hanno operato prevalentemente su bioplastiche compostabili approvate e certificate per l’uso alimentare. Durante lo studio sono state raccolte 20 tonnellate di rifiuti alimentari ed organici, accompagnati da 323 chilogrammi di imballaggi. Questi ultimi, dovevano necessariamente avere la certificazione che ne garantiva la compostabilità.

Tra i prodotti raccolti erano presenti vassoi, sacchetti per la spesa, pellicole e capsule del caffè. I materiali erano costituiti da resine biodegradabili e compostabili, come ad esempio l’amido complesso. Quanto raccolto è stato avviato ad un impianto di compostaggio, dove è stato trasformato in compost. In parallelo è stato realizzato un cumulo di controllo senza la presenza di imballaggi. Gli scienziati non hanno riscontrato peggioramento nella qualità del compost dove erano presenti le bioplastiche.

Un elemento di miglioramento?

La presenza delle bioplastiche compostabili all’interno del compost ha prodotto anche dei risultati inaspettati e sorprendenti. Infatti, secondo lo studio, la presenza di questi particolari imballaggi compostabili non solo non avrebbero influito negativamente sulla qualità del compost ma, anzi, ne avrebbero addirittura migliorato la resa.

Il sottoprodotto finale non avrebbe quindi generato ecotossicità per le piante ed altri organismi viventi che popolano il suolo, come ad esempio i lombrichi. In ogni caso, si attendono i risultati della revisione dello studio. Nel frattempo, i risultati ottenuti sono un segnale per considerare l’accesso della plastica compostabile certificata alla raccolta di rifiuti organici ed alle infrastrutture di compostaggio.

Corretta gestione del rifiuto

L’impiego delle bioplastiche compostabili nasce come alternativa alla plastica tradizionale, ben più inquinante. Tuttavia, non bisogna dimenticare i motivi per cui la plastica è diventata concretamente un problema così diffuso: enormi quantità prodotte e una scorretta gestione del rifiuto. Anche per le bioplastiche compostabili non bisogna trascurare i livelli di produzione e il loro corretto smaltimento.


Emmanuele Occhipinti
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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