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Troppa TV fa male alla salute degli anziani, il computer invece li aiuta

Troppa TV fa male alla salute degli anziani, il computer invece li aiuta

Stare seduti troppo davanti alla TV aumenta il rischio di demenza negli anziani al contrario di attività come leggere o stare al computer.

Gli adulti di età pari o superiore a 60 anni che trascorrono lunghe ore seduti a guardare la televisione o impegnati in altre attività passive e sedentarie sono esposti a un maggior rischio di sviluppare demenza. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Università della Carolina del Sud e dell’Università dell’Arizona. Al contrario di chi passa tante ore davanti alla TV, il rischio è inferiore per chi rimane seduto a leggere o utilizzando un computer, anche si livelli di sedentarietà rimangono simili. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

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@envatoelements

Troppo tempo davanti alla TV aumentare il rischio di demenza negli anziani

Per gli anziani l’utilizzo di un computer può essere ancora una questione complicata ma pochi possono dire di non poter apprezzare un buon libro. Per la loro salute mentale, sarebbe la scelta migliore rispetto a passare lunghi pomeriggi davanti alla TV. Secondo uno studio americano che ha preso in considerazione le abitudini di 145mila cittadini britannici di età superiore ai 60 anni, trascorrere troppo tempo davanti alla televisione aumenta notevolmente sul rischio di sviluppare demenza in età avanzata. 

Stare al computer e leggere un libro sono attività più benefiche per il cervello della TV

“Non è tanto lo stare seduti per lunghi periodi di tempo a incidere sul rischio di demenza - spiega il professor David Raichlen, professore di scienze biologiche ed antropologia dell'Università della Carolina che ha condotto lo studio - è piuttosto il tipo di attività sedentaria svolta durante il tempo libero a fare la vera differenza”. Guardare la TV comporta bassi livelli di attività muscolare e consumo energetico rispetto a, invece, utilizzare un computer o leggere un libro. 

“Sebbene la ricerca abbia dimostrato che il sedersi ininterrottamente per lunghi periodi è correlato a una ridotta circolazione del sangue nel cervello - prosegue Raichlen - la stimolazione intellettuale maggiore che avviene durante l'uso del computer o la lettura potrebbe contrastare gli effetti negativi dello stare seduti”.

L’attività fisica non basta: bisogna eliminare la TV

Tra i 145mila partecipanti considerati di età superiore ai 60 anni, nessuno aveva una diagnosi di demenza all’inizio dell’indagine. Analizzando la situazione dopo 12 anni i ricercatori hanno riscontrato 3.507 casi positivi. Aggiustando per variabili demografiche, stile di vita e attività fisica, i risultati non sono cambiati: anche nelle persone altamente attive fisicamente, il tempo trascorso a guardare la TV era associato a un aumento del rischio di demenza, mentre il tempo libero trascorso al computer era associato a un rischio ridotto. 

“Molti pensano che se siamo più attivi fisicamente durante il giorno, possiamo contrastare gli effetti negativi del tempo trascorso seduti - ha detto Gene Alexander, professore di psicologia l'Università dell'Arizona e co-autore dello studio - anche se sappiamo che l'attività fisica è benefica per la salute del nostro cervello i nostri risultati suggeriscono che gli effetti siano limitati rispetto al tipo di attività che si svolge stando seduti. 

In altre parole: essere più mentalmente attivi, come quando si utilizza un computer, sarebbe secondo i ricercatori una strategia capace di aiutare a contrastare l'aumento del rischio di demenza legato invece a comportamenti sedentari più passivi come guardare la TV.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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