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Giardino terapeutico: il giardino Alzheimer

Giardino terapeutico: il giardino Alzheimer

Curare l’ambiente di vita è fondamentale: ecco cos’è il giardino Alzheimer, un giardino terapeutico per chi soffre di questa grave malattia.

Vivere in un ambiente che rispecchia il proprio modo di essere è importante per tutti ma diventa fondamentale per gli anziani affetti da gravi malattie come la demenza. Proteggere il malato da eventuali pericoli reali o immaginari diventa importantissimo. 

La progettazione degli spazi sia interni che esterni in cui vivrà un paziente con questo tipo di problematica, quindi, deve tener conto delle esigenze di una persona anziana affetta da demenza. Anche il giardino può diventare e anzi rappresenta uno spazio terapeutico, dove il malato si può sentire in qualche modo accolto e protetto.

Giardino terapeutico: il giardino Alzheimer
@envatoelements

Ammalarsi di Alzheimer 

L’Alzheimer è una malattia che progressivamente porta a perdere le proprie capacità cognitive. Ammalarsi di Alzheimer significa quindi perdere tutta una serie di facoltà naturali come il linguaggio, il pensiero e la percezione. I pazienti nelle prime fasi della malattia riferiscono una sorta di sgretolamento di forme e colori

Un rumore, anche se abituale, un’ombra o un semplice riflesso di luce possono rappresentare un problema e scatenare reazioni inconsulte. Le persone affette da Alzheimer, come chi è colpito da qualsiasi altra forma di demenza, non sono più in grado di badare a se stessi e quindi devono necessariamente affidarsi agli altri.

L’ambiente di vita per il malato di demenza 

Per questi motivi l’ambiente di vita di un malato di Alzheimer diventa importantissimo. È fondamentale studiare e progettare degli spazi che tengano conto delle esigenze della persona affetta da demenza. Non è solo una questione di tutela, si tratta in primis della dignità del paziente. Creare un ambiente rassicurante e al tempo stesso anche funzionale significa prendersi cura della persona e proteggerla dal punto di vista psicofisico. 

Anche chi assiste una persona affetta da Alzheimer, che si tratti di personale medico o dei familiari, ha bisogno di muoversi in un ambiente confortevole. In definitiva, per il bene di tutti, l’ambiente di vita di un malato di Alzheimer dovrebbe essere un luogo dove eventuali fonti di stress sono ridotte al minimo.

Il giardino Alzheimer, spazio terapeutico 

Il giardino Alzheimer nasce quindi come un vero e proprio luogo terapeutico dove la persona si possa muovere con la minor difficoltà possibile, data anche la sua progressiva incapacità ad orientarsi, un luogo dove il paziente, almeno nelle fasi iniziali della malattia, possa sentirsi ancora libero di uscire all’aperto e di muoversi in un ambiente rassicurante. Questo può contribuire a ridurre i tentativi di fuga ed eventuali reazioni imprevedibili

Ormai è riconosciuto anche dalla medicina ufficiale che la natura cura. Pertanto, il giardino terapeutico può contribuire non solo al benessere psicofisico della persona, ma anche a ridurre l’uso di trattamenti farmacologici. Un giardino di questo tipo, realizzato ad hoc, crea inoltre le condizioni ottimali per rallentare il declino delle facoltà cognitive.

La vegetazione 

Il Giardino Alzheimer si prefigura, quindi, come un luogo che deve stimolare il paziente delicatamente ma in maniera incisiva, a livello sia fisico che mentale. Le piante devono essere variegate ma facilmente riconoscibili. Devono essere piante profumate, per evocare ricordi e creare stimoli percettivi. Devono essere varietà che si possono toccare, quindi non irritanti o, peggio, velenose, cosicché il paziente ne possa toccare le foglie. 

Idealmente dovrebbero essere piante che cambiano colore e forma col variare delle stagioni. Meglio se si piantano arbusti al posto di alberi ad alto fusto, le cui ombre potrebbero creare ansia nei pazienti. I colori dei fiori dovrebbero essere il più vario possibile, così come le tipologie di foglie: lisce, pelose, carnose, con venature accentuate, ecc.

Le caratteristiche del giardino Alzheimer 

Per quanto riguarda le sedute, sì a panchine perimetrali in ombra ma è bene prevedere anche qualche sedia o poltrona singola, per quei pazienti a cui la malattia ha stimolato un eccessivo senso di difesa del proprio spazio personale. I vialetti, pavimentati in materiale antiriflesso e antisdrucciolevole con colori tenui, devono essere lineari e privi di biforcazioni

Per facilitare l’orientamento e stimolare la memoria, è bene che ci siano punti di riferimento facilmente riconoscibili: un orto, una zona di sosta, un pergolato o un gazebo possono aiutare a ritrovarsi. Infine, per quanto riguarda la recinzione, questa dovrebbe essere discreta, ovvero non deve scatenare reazioni claustrofobiche o indurre tentativi di fuga

Chiaramente deve essere realizzata con materiale non pericoloso che non possa rappresentare un pericolo o con il.quale l’anziano si possa fare male.


Erika Barani
Erika Barani
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Interprete e Traduttrice Laureata in Linguistica Inglese, da sempre mi interesso di tematiche ambientali e amo gli animali: da loro ho imparato il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
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