Triangolo delle Bermuda, il mistero è svelato?
Le Bermuda sono da sempre circondate da un alone di mistero ma ora la scienza ha risolto per lo meno la parte che riguarda la natura geologica di una delle parti del Triangolo. Secondo uno studio pubblicato in Geophysical Research Letters sembra infatti che sotto tale area dell’Atlantico sia presente una struttura rocciosa finora mai osservata sul pianeta e che la sua conformazione spieghi perché il fondale marino appare in tale zona sopraelevato.
Qual è il mistero geologico del Triangolo delle Bermuda?
Sotto le Bermuda, uno dei vertici del famoso triangolo, c’è una struttura rocciosa dalla natura peculiare che trasforma al momento l’area in un unicum sulla Terra e svela anche un mistero. A spingere gli scienziati all’indagine è stato il fatto che le Bermuda sembrano da sempre in un certo senso galleggiare sopra l’oceano senza che la loro natura geologica ne giustifichi il motivo.
Esse si trovano infatti sopra un rigonfiamento del fondale oceanico alto circa 500 metri. Quando questo accade si è in genere di fronte a un flusso di materiale caldo che risale dal mantello, spingendo la crosta verso l’alto e alimenta l’attività vulcanica. Nelle Bermuda però questa è cessata tra 30 a 35 milioni di anni fa e secondo la logica del fenomeno le isole avrebbero dovuto sprofondare.
Cosa c’è sotto il Triangolo delle Bermuda?
Il nuovo studio ha finalmente chiarito cosa c’è sotto le Bermude e quindi sotto una parte del triangolo tristemente noto. A una profondità di 21 km si estende uno strato anomalo spesso circa 20 km. Questo è costituito da magma depositatosi al tempo dell’antica attività vulcanica e solidificatosi in loco, sotto la crosta, senza mai arrivare in superficie. Il fenomeno è definito sotto-placcatura.
La struttura è per altro caratterizzata da una densità inferiore rispetto a quella dei materiali circostanti e ciò la trasforma in una sorta di “cuscino galleggiante” sotto le isole. La differenza di densità è appena dell’1.5% ma appare sufficiente a giustificare la dinamica. Per arrivare a tali risultati i ricercatori hanno ricostruito la struttura verticale sotto le Bermuda analizzando la propagazione delle onde sismiche relative a 396 terremoti di grado superiore a 5.5, avvenuti in varie parti del mondo.
Triangolo delle Bermuda: abbiamo una spiegazione?
I risultati dello studio offrono una spiegazione al mistero geologico delle Bermuda ma non chiariscono nulla sull’inquietudine che circonda il Triangolo. Mostrano però perché le isole presentino un flusso di calore normale e come mai nella zona siano individuabili anomalie gravitazionali negative. Per quanto riguarda navi e aerei scomparsi, però, gli interrogativi restano per la scienza senza fondamento.
Guardando all’enorme quantità di rotte che attraversano, e hanno attraversato in passato, tale area, il numero di incidenti non appare in percentuale maggiore a quello registrato in altre zone oceaniche. I problemi sono per altro da attribuire secondo diversi studi a cause tutt’altro che paranormali. L’azione della Corrente del Golfo rende le condizioni metereologiche molto instabili. In determinati casi si possono per esempio generare onde di altezza considerevole. Le bussole che puntano verso il Nord geografico anziché verso il nord magnetico completano l’opera.
William D. Frazer, autore leader dello studio, ha specificato che comprendere un’area estrema come quella delle Bermuda e del triangolo che lì ha uno dei vertici, significa porre importanti basi per definire meglio zone con meno anomalie. Gli scienziati si dicono anche curiosi di capire se la struttura rocciosa individuata rappresenti un caso unico sul pianeta o piuttosto una rarità.
