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Tassa sulla carne: più vicina di quanto pensi

Tassa sulla carne: più vicina di quanto pensi

Una tassa sulla carne simile a quella sui tabacchi. Servirebbe a ridurre l’impatto dell’allevamento animale sul clima e a finanziare progetti. Potrebbe accadere nei prossimi 10 anni.

Come è avvenuto per il tabacco e per altre sostanze giudicate nocive, presto potrebbe arrivare anche una tassa sulla carne. A dirlo è un rapporto del FAIRR, organismo con base a Londra nato con lo scopo di aiutare la rete d’investitori nel conoscere e capire i rischi legati al settore della carne. Lo scopo dichiarato di questa nuova tassa sarebbe quello di disincentivare i consumi di proteine di origine animale in favore di quelle di origine vegetale. Ad oggi infatti l’industria della carne è responsabile a livello mondiale del 15% delle emissioni di gas serra e il consumo di carne è in aumento a livello mondiale per via di paesi in rapido sviluppo economico come la Cina dove la popolazione può finalmente permettersi un consumo costante di proteine animali.

Tassa entro dieci anni

Secondo la direttrice del FAIRR, Maria Lettini, il progredire dell’implementazione degli accordi di Parigi sul clima potrebbe spingere i governi di molti paesi ad intraprendere azioni più aggressive nei confronti del settore dell’allevamento. Secondo il rapporto, seguendo l’attuale trend, una tassa sulla carne potrebbe diventare realtà nei prossimi 5 – 10 anni in diversi paesi del mondo.

Non sarebbe una novità. I governi di diversi paesi già utilizzano il sistema di tassazione come disincentivo verso produzioni giudicate nocive. Secondo l’analisi, oltre 180 nazioni al mondo hanno una tassa sul tabacco e almeno 25 tassano lo zucchero. Per quanto riguarda la carne invece, già Germania, Danimarca, Svezia e Cina hanno quantomeno affrontato l’argomento nei rispettivi parlamenti. Una proposta del parlamento danese ha visto suggerire una tassa di 2,70 euro per ogni chilo di carne.

Questione di sostenibilità

Sebbene la proposta di tassazione sulla carne in diversi paesi del mondo, Italia inclusa, rischierebbe ad oggi di trasformarsi in un vero e proprio suicidio politico sia per il malessere dei consumatori, ma anche, e soprattutto dei produttori, secondo gli analisti la sensibilità sta cambiando ed è solo questione di tempo prima che i governi decidano di intervenire più risolutamente nel settore delle emissioni del comparto agricolo.

Nel contempo, sempre più alternative stanno emergendo per trovare soluzioni ad un settore, come quello dell’allevamento, dal futuro pieno di ombre. Il progetto Beyond Meat per un hamburger vegetale che i più giurano imita perfettamente il sapore della carne, ha recentemente incassato investimenti per 55 milioni di dollari mentre alternative vegetali come Impossible Burger addirittura imitano il sanguinamento. Se poi vogliamo avventurarci nel campo della fantascienza che promette di diventare realtà, nel 2016 Memphis Meats è stata in grado per la prima volta di far crescere carne in laboratorio senza allevare o uccidere animali. Insomma, per gli amanti della buona carne si preannunciano tempi duri.

Fonti: The Guardian – Bloomberg – Independent – FAIRR


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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