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Tartarughe: ecco alcune curiosità che pochi conoscono

Tartarughe: ecco alcune curiosità che pochi conoscono

Che le tartarughe sono tra gli animali più antichi e longevi al mondo lo sanno tutti, ma ci sono molte altre curiosità che i più ignorano.

Le tartarughe sono animali dall’aspetto primitivo e proprio per questo, oltre che per la loro lentezza, catturano la nostra attenzione fin da quando siamo piccoli. Molti di noi da bambini avranno sicuramente ricevuto in regalo una o due tartarughine d’acqua da accudire nella loro vaschetta. Ma sappiamo anche che esistono tartarughe giganti che arrivano a pesare 250 kg e che vivono oltre i 100 anni di età. Ci sono però altre informazioni che sono meno note riguardo le tartarughe: ecco alcune curiosità.

tartarughe curiosità
@envatoelements

Il sesso cambia in base alla temperatura

La temperatura dell’ambiente condiziona il sesso dei piccoli. Sembra tuttavia che non ci sia una regola fissa. A volte in concomitanza di temperature alte è più facile che nascano tartarughe femmine. In altri casi, se le temperature sono intermedie, dagli embrioni si sviluppano tartarughe maschi mentre le femmine nascono se la temperatura è agli estremi, caldo o freddo. Una curiosità particolare si riscontra nella tartaruga palustre tricarinata. L’embrione si muove all’interno dell’uovo per cercare la temperatura migliore e questo influenza il sesso del nascituro.

Gli mancano i denti

Le tartarughe sono prive di denti. Tuttavia, questa caratteristica non rappresenta un limite, anche perché la bocca delle tartarughe ha la forma di becco e le mascelle sono molto forti. Di conseguenza anche il morso delle tartarughe è potente! Alcune specie come la tartaruga liuto hanno sul palato delle strutture di cheratina, che si ritrovano anche sulla mascella e nell’esofago. Altre, come la tartaruga verde, hanno la mascella seghettata. In entrambi i casi, procurarsi il cibo e nutrirsi non è un problema.

Non hanno le corde vocali

Nonostante le tartarughe siano capaci di comunicare tra di loro e di emettere suoni, una delle principali curiosità riguardo questi animali è che non sono dotate di corde vocali. I suoni che emettono sono prodotti dall’aria espulsa dai polmoni. Le tartarughe, infatti, emettono un suono sibilante quando si sentono in pericolo

Non si tratta però di un urlo di paura. Poiché le uniche parti vulnerabili della tartaruga sono la testa e gli arti, quando ha paura si ritrae dentro il suo guscio. Per fare ciò, deve sgonfiare completamente i polmoni ed è proprio in quel momento che la tartaruga produce il sibilo. È curioso, inoltre, che i piccoli di tartaruga comunicano tra loro quando ancora sono dentro le uova. Emettono, cioè, certe frequenze di suoni, in modo da sincronizzarsi per la schiusa delle uova.

Il carapace fa parte della spina dorsale

Come abbiamo visto, il guscio rappresenta una protezione da eventuali colpi e dai predatori. A seconda della specie il carapace, ovvero la parte superiore del guscio, è più o meno dura. Il carapace è una sorta di gabbia toracica che protegge gli organi interni e che forma anche parte della colonna vertebrale e delle costole. In alcune specie di tartarughe il carapace è più duro perché è costituito da ossa e da uno strato di cheratina.

In altre specie, invece, si tratta di un rivestimento più morbido costituito semplicemente da un grosso spessore di pelle. Sempre riguardo l’anatomia delle tartarughe, alcune specie piegano il collo di lato quando ritraggono la testa, che viene così a posizionarsi direttamente nella cavità ascellare. Altri tipi di tartaruga, piegando il collo a S, lo ritraggono all’interno del guscio.

Tartarughe: una triste curiosità

Molte specie di tartarughe sono in pericolo d’estinzione. Le minacce principali sono rappresentate dalla distruzione dei loro habitat e dei siti riproduttivi, dal bracconaggio e dalla loro commercializzazione come animali domestici. Soprattutto la cattura accidentale, però, rappresenta per questi animali un serio pericolo. Secondo stime WWF, nel solo Mediterraneo ne muoiono oltre 40.000 ogni anno dopo essere rimaste imbrigliate nelle reti da pesca!


Erika Barani
Erika Barani
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Interprete e Traduttrice Laureata in Linguistica Inglese, da sempre mi interesso di tematiche ambientali e amo gli animali: da loro ho imparato il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi.
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