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Starbucks dice stop al monouso: bicchieri riutilizzabili per tutti entro il 2025

Starbucks dice stop al monouso: bicchieri riutilizzabili per tutti entro il 2025

Starbucks è pronta a sostituire le iconiche tazze per il caffè usa e getta con i bicchieri riutilizzabili, ma ora l’impresa è convincere i clienti.

Starbucks ha deciso di puntare sui bicchieri riutilizzabili, per promuovere concretamente l’economia circolare. L’obiettivo è rendere sempre meno presenti le classiche tazze usa e getta conosciute in tutto il mondo e il percorso è già iniziato. Contenere l’impatto ambientale è per la nota catena da tempo una priorità, e ora i propositi attendono la prova dei fatti.

Starbucks bicchieri riutilizzabili

Addio alle tazze di Starbucks?

Per Starbucks puntare sui bicchieri riutilizzabili risulta, nel contesto della crisi climatica, una priorità. La compagnia, il cui valore di mercato è attualmente di 91.1 miliardi di dollari, vede i suoi clienti utilizzare circa 7 miliardi di tazze usa e getta all’anno. Tali prodotti, con i coperchi inclusi, costituiscono il 40% dei rifiuti da packaging e il 20% di quelli totali che l’azienda smaltisce. Starbucks offre fin dal 1980 la possibilità di consumare caffè in tazze personali, ma, nonostante lo sconto di 10 centesimi applicato, la pratica non ha mai attecchito. La tazza di Starbucks è, infatti, ormai un simbolo. Dal 2020 le preoccupazioni igieniche legate alla pandemia hanno, poi, complicato ulteriormente la situazione.

Starbucks verso i bicchieri riutilizzabili

Starbucks è ormai pronta a rendere i bicchieri riutilizzabili parte della quotidianità dei clienti. Lo scopo è creare un vero e proprio “movimento culturale” entro il 2025, per poi arrivare a dimezzare le emissioni entro il 2030. Per favorire una transizione graduale l’azienda è pronta a implementare i programmi di “prestito delle tazze”, che prevedono il pagamento di un deposito minimo, poi restituito, come garanzia. Il programma è già attivo a Londra, Singapore e in Giappone, ed è stato testato a Seattle lo scorso anno. La messa a punto di incentivi adeguati è parte integrante del piano. Starbucks è anche pronta a inserire nei propri store delle postazioni di lavaggio, non self-service, per i clienti che utilizzino la propria tazza personale.

Una transizione difficile

La decisione di Starbucks di puntare sui bicchieri riutilizzabili è indicativa. Michael Kobori, Chief Sustainability Officer, ha spiegato che l’iconica tazza è ormai un simbolo di spreco e sostituirla significa fare un passo decisivo per cambiare la mentalità delle persone. La convinzione è, dunque, che Starbucks possa davvero porsi come esempio e portare a un’autentica rivoluzione nel settore. Tempo e test appaiono, comunque, necessari. Negli USA, per esempio, ordini drive-thru e via app sono risultati, a febbraio, il 70% dei totali. Rendere queste modalità compatibili con l’attenzione al riciclo non è semplice. Capire come garantire comodità al cliente e praticità al dipendente richiede ancora molto impegno.

La volontà di Starbucks di scommettere sui bicchieri riutilizzabili è forte. In un mondo in cui l’ambiente è sempre più soffocato dalle tonnellate di rifiuti che l’umanità produce, simili inversioni di marcia appaiono confortanti. Ora la speranza è che il buon senso prevalga su moda e abitudine. Il caffè, privato del retrogusto del minimo senso di colpa, potrebbe persino avere un sapore migliore.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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