Gli squali perderanno i denti a causa della crisi climatica

I denti degli squali potrebbero apparirci come estremamente robusti ma il cambiamento climatico riesce a mettere in pericolo anche queste letali armi. Secondo uno studio pubblicato in Frontiers in Marine Science infatti l’acidificazione degli oceani rappresenta una minaccia e in futuro le acque potrebbero danneggiare anche questi solidi tessuti. L’entità del problema non è ancora chiara ma a rischio potrebbe esserci la capacità di predare dei re dei mari.

Denti degli squali: ricrescono ma non basta
I denti rappresentano la principale arma degli squali quando si scagliano sulle proprie prede. Questi robusti tessuti costituiscono quindi il mezzo con cui i grandi pesci riescono a nutrirsi. La dinamica con cui essi si sviluppano appare per altro molto particolare. Gli squali sono infatti in grado di “cambiare” i propri denti perdendo e rimpiazzando quelli danneggiati. La velocità di sostituzione varia però da pochi giorni a diverse settimane a seconda delle specie.
Tutto ciò potrebbe non bastare per fare fronte alle conseguenze della crisi climatica. A causa della grande quantità di CO2, potente gas serra, che mari e oceani immagazzinano, infatti, le acque si fanno sempre più acide. Il PH più basso di questi ambienti potrebbe quindi presto indebolire i denti degli squali in modo così netto da causarne la perdita.
Lo studio sui denti degli squali
A concentrarsi su quanto l’acidificazione degli oceani rappresenti un pericolo per i denti degli squali ci ha pensato un team della Heinrich Heine University Düsseldorf. I ricercatori hanno raccolto 600 denti persi naturalmente da squali pinna nera del reef ospitati in un acquario tedesco. Ne hanno poi selezionati 16 del tutto privi di danni e 36 solo lievemente intaccati per poi conservare i vari campioni all’interno di contenitori pieni di acqua a diversi PH per 8 settimane.
Alcuni sono stati tenuti in liquido a PH 8.2, ovvero uguale a quello marino attuale, mentre altri sono stati lasciati in acqua a PH 7.5, che rappresenta il valore di acidità che gli oceani rischiano di raggiungere nel 2300. I denti conservati in acque più acide hanno mostrato dopo il periodo di studio crepe, fori, corrosione maggiore della radice e danni strutturali.
Gli squali perdono i denti?
Gli squali non stanno ancora perdendo i denti a causa del cambiamento climatico, ma il rischio che ciò accada in futuro è concreto. Maximilian Baum, autore leader, ha spiegato che molte specie di squali utilizzano più file di denti in contemporanea. I singoli denti, ha continuato, restano quindi nella bocca dei pesci per settimane e l’accumularsi di danni strutturali può mettere in crisi l’efficienza di predazione e digestione.
La pressione del riscaldamento globale, insieme a quella della pesca eccessiva e dell’inquinamento rappresenta una minaccia per l’incolumità degli squali e la paura è quella che si inneschi un effetto domino. In pericolo ci sono potenzialmente catene trofiche ed equilibri all’interno degli ecosistemi. Gli autori hanno per altro sottolineato che anche cambiamenti meno drastici nel PH potrebbero avere un impatto sulle specie più vulnerabili.
Il nuovo studio rappresenta un passo avanti nella comprensione del cambiamento climatico ma è bene specificare che esso ha analizzato solo denti di squali caduti naturalmente. È quindi necessario comprendere cosa accada nei tessuti di animali vivi, che si muovono in natura e non all’interno di un acquario. In futuro all’analisi delle variabili chimiche andrà dunque affiancato l’esame di fattori strutturali e meccanici.
