Specie aliene, la loro diffusione è troppo veloce

In un mondo influenzato dal cambiamento climatico, flora e fauna autoctone sono sempre più in difficoltà, a causa della diffusione di specie aliene invasive. Uno studio pubblicato in Annual Review of Ecology, Evolution, and Systematics ha riportato dati allarmanti sulla questione e ha fatto luce su quanto l’uomo svolga nella dinamica un ruolo determinante. Ora intervenire per tutelare la biodiversità appare tanto fondamentale quanto complicato.

Cosa si intende per specie aliene?
Quando si parla di specie aliene si fa riferimento a quelle tipologie di flora e fauna che, pur risultando presenti in un dato luogo, non sono originarie di questo. Nel mondo di oggi la diffusione di simili tipologie di piante e animali risulta particolarmente ampia, anche e soprattutto a causa dell’intervento dell’uomo. L’azione avviene spesso in maniera del tutto inconsapevole. Trasporto di merci, movimento di imbarcazioni, viaggi e persino spostamenti in bicicletta contribuiscono a fare in modo che vegetali e animali di vario genere colonizzino territori a loro del tutto estranei.
La possibilità di ottenere prodotti da ogni parte del mondo rappresenta, invece, la base del volontario contributo dell’umanità all’alterazione degli equilibri. Animali esotici, piante ornamentali e simili vengono, infatti, introdotti in nuove aree sempre più frequentemente.
Lo studio sulle specie aliene nel mondo
A indagare su quanto la diffusione di specie aliene risulti oggi ormai veloce e ubiquitaria, ci ha pensato un team della University of Massachusetts Amherst. I ricercatori hanno analizzato una serie di paper pubblicati per estrapolare i dati relativi a 245 specie native, 242 aliene e 192 non autoctone introdotte in nuovi territori dall’uomo. Mentre la corsa del cambiamento climatico non si ferma, è noto che piante e animali, per adattarsi, si vedrebbero oggi costretti a spostare il proprio range di azione di 3.25 chilometri all’anno.
Secondo il lavoro, però, le specie autoctone riescono a muoversi di soli 1.74 km in 365 giorni. Quelle aliene arrivano a spostarsi di 35 km all’anno senza l’ausilio dell’uomo. Quando l’umanità interviene il tragitto annuo tocca quota 1.883 km, un valore 1.000 volte più alto di quello registrato per le specie autoctone.
Specie aliene invasive animali e vegetali
Le specie aliene, diffondendosi in territori di cui non sono native, alterano gli equilibri naturali. Esse si trovano, infatti, a colonizzare aree in cui non trovano predatori e il loro proliferare può andare in breve tempo fuori controllo. Tali organismi si trasformano, quindi, in una minaccia per la salute delle specie autoctone, con cui si innesca una continua competizione per spazio, nutrimento e sopravvivenza.
Gli autori dello studio hanno sottolineato, in tale ottica, che prendere dei provvedimenti appare fondamentale. Regolamentare la diffusione delle specie aliene richiede tempo e, nel mentre, supportare quelle native appare la migliore strategia. Bethany Bradley, autrice leader, ha affermato che la migrazione assistita deve rivestire un ruolo di rilievo. La diffusione di una corretta informazione appare altrettanto importante.
Fermare la diffusione delle specie aliene non appare oggi un’opzione. Fare in modo che essa non avvenga in modo incontrollato diventa quindi, la priorità e gli autori hanno specificato che, in questo contesto, i singoli possono fare la differenza. Semplici accorgimenti, come la scelta di specie native per il proprio giardino, o l’impegno a pulire bene barche, biciclette e scarpe rappresentano degli ottimi punti di partenza. L’invito degli esperti va anche a coloro che scelgono di convivere con animali esotici, perché non li smarriscano, volontariamente o meno, in natura.
