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Sommelier robot, un palato tecnologico e raffinato

Sommelier robot, un palato tecnologico e raffinato

Negli ultimi anni sono stati progettati dei sommelier robot dotati di una tecnologia che è in grado di analizzare le proprietà di un vino e di determinarne anche la provenienza.

I sommelier robot e le tecnologie capaci di analizzare il sapore dei vini o degli alimenti stanno diventando sempre più una realtà e non più solo il frutto di un visionario sogno fantascientifico. Tanto a spingere i professionisti operanti nel campo a esprimere qualche preoccupazione in merito, forse temendo che i sommelier robot possano un giorno sostituirli. In effetti, dopo aver visto robot in grado di scrivere poemi sulla sabbia o cucinare un hamburger perfetto il dubbio viene spontaneo. Ma quanto è concreta questa possibilità, classico scenario delle opere di fantascienza?

Alcuni dei protagonisti coinvolti

Per rispondere alla domanda precedentemente posta, bisogna comprendere queste tecnologie a partire dalle principali realtà che ne hanno reso possibile la realizzazione: l’Università danese di Aarhus, la compagnia giapponese NEC System Technologies e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche dell’Università di Milano.

Nello specifico, i ricercatori danesi hanno progettato la tecnologia SPR (Surface Plasmon Resonance) che si avvale dell’uso di sensori ottici per stimare la portata dei tannini presenti nel vino valutandone anche gli effetti in bocca (tra cui la salivazione). Invece il team della NEC System Technologies ha collaborato con la Mie University in Giappone per realizzare un vero e proprio robot capace di analizzare diverse qualità di vino e di instaurare una breve conversazione con il consumatore.

Lingue e nasi robotici

L’automa sviluppato dalla NEC System Technologies analizza i campioni di cibo attraverso l’utilizzo di un braccio dotato di un sensore. Durante la raccolta dei dati, una luce ad infrarossi attraversa il campione e, in base alle diverse lunghezze d’onda assorbite, è possibile determinare il contenuto dell’alimento. Inizialmente questo progetto aveva lo scopo di individuare i diversi ingredienti e le loro quantità, ma successivamente i ricercatori si sono concentrati sull’analisi del vino poiché, a causa della sua complessità, costituiva un’irrinunciabile sfida.

Anche il caso dell’assaggiatore robot messa a punto dal team di ricercatori italiani, con a capo il Professor Saverio Mannino, è un esempio perfetto per avere un’idea di come possa funzionare questa tecnologia. Essa si basa sulla progettazione di lingue e nasi elettronici, i quali sono in grado di individuare le diverse proprietà organolettiche dell’alimento grazie a dei particolari sensori. Questi ultimi raccolgono i dati di cui hanno bisogno sfruttando delle analisi chimiche specifiche come la spettrometria di massa, la cromatografia e il cambiamento indotto del potenziale elettrico.

L’avanzata dei ‹‹replicanti››

Gli ambiti lavorativi in cui gli esseri umani sono stati sostituiti dalle macchine sono già molti e sembrerebbe che anche il campo della ristorazione e dell’alimentazione possano allargarne le fila. Ne sono un esempio i supermercati australiani in cui vengono adoperati dei sistemi informatici in grado di riconoscere alcune proprietà della carne appena acquistata, tra le quali il tipo di taglio, il colore e il contenuto di grasso.

Nonostante tutto, sono in molti a dubitare della superiorità professionale degli automi rispetto alle controparti umane. Le motivazioni di questo scetticismo sono dovute al fatto che spesso i clienti possano apprezzino un vino anche in base al fascino che esercita la sua storia. Inoltre, ogni sommelier umano, è dotato di una personalità e di un’educazione diversa e irriproducibile, fattori che rendono l’esperienza della degustazione unica.

Fonti: theguardian – news.bbc.co – nec - washingtonpost.com


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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