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Sciabola e champagne: tutto quello che dovete sapere sul sabrage

Sciabola e champagne: tutto quello che dovete sapere sul sabrage

Sciabolare lo champagne. Quando il tappo che vola per la stanza non è abbastanza per la vostra sete di spettacolo meglio il colpo secco di una sciabola. Oggi vi spieghiamo come è eseguito un perfetto sabrage.

Mettiamo che abbiate voglia, per delle ottime ragioni, di una prestazione da ufficiale della Guardia Reale francese nel pieno dei festeggiamenti per l’avvenuta promozione. La sciabola sfila dal fodero, scorre con precisa fermezza sul collo della bottiglia di champagne, che con un clangore secco viene decapitata. È appena stato eseguito un perfetto sabrage, quel gesto che in italiano definiremmo sciabolare, con cui si libera lo champagne del tappo - e un pezzo di bottiglia. Ecco passo passo come viene eseguito.

Una scherma dal risvolto alcolico

Innanzitutto sono necessarie una bottiglia di champagne e una sciabola. Potreste pensare che la prima sia molto più facile della seconda, ma Amazon viene in vostro soccorso: si trova la Sciabola del Sommelier della FOX e la Sciabola per champagne firmata Claude Dozorme. Lo champagne invece lo si trova agilmente, fate solo attenzione che sia molto freddo, tra i 3° e i 6°C gradi.

A questo punto si prepara la bottiglia: viene rotta la capsula che ricopre la cima dello champagne scoprendo la gabbietta, che dovrà essere sfilata delicatamente. È bene cercare poi di liberare il più possibile il collo dello champagne lasciando il vetro nudo, in modo che sia la sola superficie su cui far scorrere la lama.

Questo serve soprattutto a scoprire la saldatura della bottiglia, una linea quasi impercettibile che dovrete seguire con il gesto della lama. Quest’ultima parte vale per i meno esperti, i cosiddetti sabreur più allenati non ne hanno bisogno.

Si tengono poi le braccia quasi completamente distese, reggendo la bottiglia dal fondo con il pollice fermamente inserito nella rientranza alla base della bottiglia. La bottiglia dovrà rimanere rivolta verso l’alto, a circa 30° gradi rispetto al pavimento. La sporgenza che si allarga al termine del collo della bottiglia si chiama cercine ed è lì che batterà la costa della sciabola. Questo è un dettaglio importante: a differenza di quanto mostrato nelle immagini, non si usa la parte affilata ma quella smussata.

Ora sapete in teoria come bisogna comportarsi, ma c'è da stare molto attenti quando ci sono lame e vetro di mezzo. Noi vi consigliamo di non provarci, piuttosto sfruttate questa guida per apprezzare meglio il gesto di chi sa come muoversi.

Fonti: darapri


Matteo Buonanno Seves
Matteo Buonanno Seves
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Un giovane laureato in Scienze Gastronomiche con la passione per il giornalismo e il mai noioso mondo del cibo, perennemente impegnato nel tentativo di schivare le solite ricette e recensioni in favore di qualcosa di più originale.
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