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Quanto inquinano i jeans che indossiamo?

Quanto inquinano i jeans che indossiamo?

La moda low cost ha un prezzo altissimo per l’ambiente e per capire quanto inquinano i jeans bisogna calcolare l’impatto dell’intera filiera.

I jeans fanno parte del guardaroba di molti di noi, ma chiedersi quanto inquinano questi capi non viene spesso considerata una priorità. L’obiettivo principale sembra essere, anzi, spendere il meno possibile, ma ciò ha un impatto devastante sull’ambiente. Un recente studio, condotto da un team della Guangdong University of Technology, ha insistito sulla questione e ha proposto soluzioni per rendere la situazione più sostenibile.

Quanto inquinano i jeans che indossiamo?
@envatoelements

Jeans: da quanto inquinano a quanti litri di acqua servono 

Accettare che i jeans inquinano è inevitabile, ma capire quanto e in che modo essi pesano sull’ambiente può aiutare a migliorare il quadro. A rendere i jeans poco eco-friendly contribuisce l’intera filiera. Il cotone con cui essi vengono realizzati richiede l’impiego di abbondante acqua e il fatto che il tessuto venga coltivato in territori semi-aridi aggrava il bilancio. 

In media per produzione e irrigidimento occorrono 3.800 litri di acqua dolce, ma il bilancio sale a 7.000 litri in fase di colorazione. La moda low cost, che predilige l’utilizzo di tessuti sintetici di scarsa qualità, ha un costo ambientale anche maggiore. La realizzazione di questo tipo di capi ha contribuito per il 91% all’impronta di carbonio del settore. Indossarne uno anche solo una volta equivale a percorrere 10 km con un’auto a benzina.

Jeans: quanto e perché inquinano? 

Per quanto sia innegabile che i jeans inquinano fare delle distinzioni rimane cruciale. Scegliendo il fast fashion, infatti, si favoriscono una serie di dinamiche altamente insostenibili. Al di là dei tessuti sintetici già citati, infatti, optare per l’ipotesi più economica significa portare a casa un capo destinato ad avere vita molto breve e a essere rimpiazzato velocemente. La quantità di rifiuti aumenta, così come quella di gas serra immessi in atmosfera per rispondere alla crescente domanda dei consumatori. 

Spesso, per risparmiare su costi e tempi, viene anche scelta la modalità del trasporto aereo, molto più inquinante di quello via mare. Ogni volta che un paio di jeans low cost viene prodotto e portato in negozio genera un ammontare di CO2 pari a 2.5 kg. Si tratta di un valore 11 volte maggiore di quello connesso a un capo simile di qualità superiore.

Jeans: da quanto inquinano a come ridurre l’impatto ambientale 

Comprendere quanto inquinano i jeans rappresenta solo un primo passo. Ancora più importante è cercare di ridurre l’impatto ambientale di questi capi d’abbigliamento. Il team della Guangdong University of Technology ha, dunque, avanzato alcune concrete proposte. Orientare la propria scelta verso prodotti di qualità maggiore appare la priorità, anche e soprattutto perché le scelte dei consumatori contano e possono influenzare le dinamiche di mercato più di qualsiasi strategia decisa a tavolino. 

Si può, poi, prolungare la vita di un capo optando per l’acquisto di vestiti di seconda mano. Tale prassi permette di portare vantaggi tanto all’ambiente, quanto al portafoglio, favorendo la creatività e la non omologazione. Evitare di seguire assiduamente le mode del momento e concentrarsi su indumenti evergreen rappresenta un altro utile stratagemma.

Chiedersi quanto inquinano un paio di jeans significa prepararsi a una presa di coscienza e la consapevolezza costituisce nell’ambito della sostenibilità un presupposto importante. È bene sottolineare, allora, che, acquistare prodotti sottocosto significa anche incentivare lo sfruttamento dei lavoratori. Per ridurre l’impatto ambientale della moda resta, comunque, fondamentale un cambio di mentalità dato che a fare da grande nemica dell’ecofriendly è la logica del consumismo e della creazione di bisogni fasulli.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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