Quali sono i tipi di Champagne

I tipi di Champagne si distinguono per numerose variabili, dalla varietà di uva utilizzata alla quantità di zucchero aggiunta. Conoscere le varie sfumature di questo famoso vino è il modo migliore per apprezzarlo con maggior consapevolezza, oltre che a rendervi più indipendenti nelle vostre scelte in cantina o al ristorante. Del resto il mondo dello Champagne è estremamente variegato e val la pena conoscere ogni sfumatura.
Il territorio dello Champagne
Uno degli aspetti fondamentali, quando si parla di tipi di Champagne, è il territorio su cui crescono i suoi vigni. È una legge del 1927 a delineare l’area di produzione di questo vino, circa 34.000 ettari distribuiti su 5 dipartimenti:
- La Marne - in cui si concentra il 67% della produzione
- L’Aube
- L’Aisne
- La Haute-Marne
- La Seine-et-Marne
Ad oggi in questo territorio lavorano circa 15.000 produttori, impegnati in cantine e vignetti con una varietà impressionante di micro climi e micro terroir caratteristici. La temperatura media rimane attorno agli 11° C, abbastanza fredda ma regolare, mentre la quantità di luce è abbondante. Il sottosuolo è in prevalenza calcareo, ma il fatto che sia presente gesso, marna e calcare vero e proprio in distribuzioni irregolari spiega la differenti caratteristiche e mineralità degli Champagne.
L’uva utilizzata per lo Champagne
La stessa legge del 1927 che specifica quali fossero i territori di produzione dello champagne ha stabilito anche i diversi vitigni da cui è possibile produrre i diversi tipi di Champagne. In particolare sono:
- Pinot noir
- Meunier
- Chardonnay
- Arbanne
- Petit meslier
- Pinot blanc
- Pinot gris
La cosa interessante è che gli ultimi 4 vitigni rappresentano appena lo 0,3% dell’uva prodotta per lo champagne. La maggior parte della produzione si concentra sulle prime tre varietà: Pinot noir e Meunier a bacca scura e Chardonnay a bacca bianca.
L’assemblaggio dello Champagne
A meno di casi particolari, i diversi tipi di Champagne sono vini tipicamente assemblati, ricavati cioè da diverse cru, diversi vitigni e diverse annate unite assieme per dar vita a una bevanda incredibile. Si distinguono diverse categorie in base alle decisioni prese in fase di assemblaggio, ma l’una non esclude per forza le altre.
- Monocru: uno champagne assemblato con l’uva di un solo villaggio d’origine.
- Blanc de noir: uno champagne prodotto esclusivamente con uve nere.
- Blanc de blancs: uno champagne prodotto da sole uve bianche.
- Rosé d’assemblaggio: uno champagne prodotto con una percentuale di vino rosso.
- Millesimato: uno champagne prodotto con vini della stessa annata.
Il dosaggio dello Champagne
Quando si parla di tipi di Champagne il concetto di dosaggio è molto importante: si intende la quantità di zucchero aggiunta al vino dopo il passaggio di sboccatura e la conseguente eliminazione dei residui della fermentazione in bottiglia. La componente zuccherina viene aggiunta attraverso la liqueur de dosage - o liqueur d’expédition - e, a seconda della quantità di zucchero si distinguono diverse categorie:
- Doux: più di 50 grammi di zucchero per litro.
- Demi-sec: tra 32 e 50 grammi di zucchero per litro.
- Sec: tra 17 e 32 grammi di zucchero per litro.
- Extra dry: tra 12 e 17 grammi di zucchero per litro.
- Brut: meno di 12 grammi di zucchero per litro.
- Extra brut: tra 0 e 6 grammi di zucchero per litro.
- Pas dosé: meno di 3 grammi di zucchero, comunque non ottenuta attraverso un’aggiunta di liqueur.
Insomma, la classificazione dello champagne è complessa e basata su molteplici variabili. Il modo migliore di approfondire le proprie conoscenze in merito è provare diverse etichette, cercando le diverse espressioni che questo vino può avere a secondo di tecniche e provenienza.
