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Plastica: sulle spiagge italiane 8 rifiuti ogni metro secondo Legambiente

Plastica: sulle spiagge italiane 8 rifiuti ogni metro secondo Legambiente

Le spiagge italiane sono sommerse di plastica, è l’allarme di Legambiente dopo l’iniziativa Spiagge e Fondali Puliti e l’indagine Beach Litter 2022

Le spiagge italiane in media non se la cavano bene. Tra soffice sabbia e conchiglie si trova qualcosa d’altro molto meno piacevole: i rifiuti. E non pochi. In media circa 8 ogni metro. Una bella passeggiata sulla battigia porterebbe a incrociare fino a migliaia di rifiuti. E sulle spiagge italiane il rifiuto più presente, nemmeno a dirlo, è la plastica. È il panorama che emerge al termine dell’iniziativa Spiagge e Fondali Puliti e dall’indagine Beach Litter 2022 condotta da Legambiente questo scorso weekend dal 13 al 15 maggio.

plastica spiagge
Foto: Chaterine Sheila @Pexels

Spiagge italiane inquinate dalla plastica

I dati sulla salute delle spiagge italiane, sommerse dalla plastica, non sono certamente rassicuranti. Per Legambiente l’iniziativa di raccolta di rifiuti è anche l’occasione per fare “scienza da cittadini” e raccogliere dati interessanti sull’inquinamento delle spiagge utilizzando un protocollo accurato di campionamento e catalogazione dei rifiuti “pescati” sulla sabbia. L’iniziativa ha interessato 53 spiagge in 14 regioni d’Italia, dalla Sicilia al Friuli, coinvolgendo anche alcuni laghi lombardi. In totale sono stati censiti 44.882 rifiuti abbandonati sulle spiagge, con una media di 834 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia, circa 8 rifiuti per ogni passo della nostra passeggiata.

Ancora troppa plastica usa e getta

Ancora una volta i rifiuti più presenti sulle nostre spiagge sono stati a base di plastica che rappresenta la stragrande maggioranza degli oggetti rinvenuti e posizionandosi saldamente in testa con l’84% del totale. Seguono nella poco piacevole classifica: oggetti in metallo (4,5%), carta (4,3%) e vetro e ceramiche (3,5%). A preoccupare tuttavia non è soltanto la presenza di plastica, ma anche della tipologia di plastica presente sulle nostre spiagge. Secondo Legambiente infatti quasi la metà di tutta la plastica ritrovata, il 46%, è composta dai resti di prodotti usa-e-getta, alcuni dei quali, specificano gli ambientalisti, contro la normativa europea sulla plastica monouso.

Così sono inquinate le nostre spiagge

Circa due terzi del totale dei rifiuti rientra in 10 categorie (sulle 175 possibili). In particolare sul podio dei rifiuti più presenti sulle spiagge italiane possiamo trovare: frammenti di plastica di grandi dimensioni, tra i 2,5 e i 50cm (14,7% del totale dei rifiuti), mozziconi di sigaretta (8,5%) e pezzi di polistirolo (8,4%). Non mancano una collezione di tappi e coperchi di plastica (7,9%), stoviglie usa e getta in plastica (6,1%), bottiglie e contenitori di plastica per bevande (4,8%), bastoncini per la pulizia delle orecchie in plastica (4,5%), frammenti di plastica espansa (2,0%) e altre bottiglie e contenitori di plastica (1,9%). Insomma plastica a perdita d’occhio.

“L’usa e getta in plastica resta tra le principali cause di inquinamento in mare e minaccia per l’ecosistema marino” ha spiegato Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente “L’impegno deve essere ora quello di lavorare sulla sensibilizzazione delle persone, sulla gestione e il riciclo dei rifiuti, l’infrastrutturazione dei porti, altrimenti la sola messa al bando [delle plastiche usa e getta - n.d.r] non sarà sufficiente”


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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