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Approvata la Legge Salvamare: rimuovere la plastica dalle acque non è più reato

Approvata la Legge Salvamare: rimuovere la plastica dalle acque non è più reato

L’approvazione della Legge Salvamare da parte del Parlamento italiano rappresenta una svolta per la lotta alla plastica nel Mediterraneo

Dopo un lungo iter la Legge Salvamare ha ricevuto il via libera definitivo del Senato. Questo provvedimento è pronto a rivoluzionare la gestione dei rifiuti plastici nel Mar Mediterraneo, e non solo, e fa segnare una vittoria decisiva per la tutela ambientale nel nostro Paese. Le reazioni entusiaste sono moltissime e ora la speranza è che il percorso continui nella giusta direzione.

Legge Salvamare
Foto: SandraAltherr @Pixabay

La Legge Salvamare

Grazie alla Legge Salvamare la lotta all’inquinamento può contare su un nuovo strumento. Tale provvedimento autorizza, infatti, i pescatori che recuperano accidentalmente plastica durante le attività di pesca, a portarla a riva. Nei porti saranno, dunque, allestite delle apposite isole ecologiche, dove questa dovrà essere smaltita e avviata, poi, verso percorsi di riciclo dalle autorità competenti. In precedenza la dinamica era completamente diversa. I pescatori erano, infatti, praticamente costretti a ributtare il carico di inquinanti in mare, per non incorrere in denunce per trasporto illecito di rifiuti. La norma varrà anche per le acque dolci, vale a dire fiumi e laghi. La Legge Salvamare porta anche l’educazione ambientale all’interno delle scuole di ogni ordine e grado.

Una grande vittoria

La Legge Salvamare si propone come un provvedimento innovativo. L’approvazione definitiva al Senato è arrivata dopo un percorso durato 4 anni, con 198 voti favorevoli, 98 astenuti e nessun no. La Legge incarna la volontà di rendere la partecipazione parte integrante del processo di tutela delle nostre acque. I pescatori potranno procedere al deposito dei rifiuti in modo totalmente gratuito, poiché a farsi carico degli oneri sarà l’intera collettività nazionale. È prevista, anzi, l’introduzione in tempi brevi di premi per i comandanti dei pescherecci protagonisti di comportamenti particolarmente virtuosi. Secondo le stime se l’intera flotta di pesca italiana portasse a terra i rifiuti accidentalmente pescati, in 10 anni dal Mar Mediterraneo verrebbero rimosse 30.000 tonnellate di plastica.

Reazioni e futuro

La Legge Salvamare è stata accolta con grande entusiasmo. L’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che aveva presentato la Legge alla Camera nel 2018, si è detto felicissimo. A essere soddisfatte sono anche le associazioni ambientaliste. Il via libera viene, infatti, visto come un passo avanti decisivo verso l’economia circolare e la tutela degli ecosistemi. Ora che la protezione di ambiente e biodiversità sono annoverate tra i principi fondamentali della Costituzione un simile provvedimento risulta ancora più puntuale. La spinta verso campagne di sensibilizzazione pubblica, che coinvolgano anche gli studenti in progetti concreti, non può, poi, che far ben sperare.

L’approvazione della Legge Salvamare si configura come un traguardo, ma non come un punto di arrivo. Ogni anno nel Mediterraneo finiscono, infatti, mezzo milione di tonnellate di plastica, che hanno sugli animali marini un impatto devastante. Intervenire per mitigare i danni è fondamentale e trasformare i piccoli passi avanti in balzi sembra essere l’unica via per riuscirci in tempo.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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