Troppi errori nell’identificare gli alimenti plant based, nel Regno Unito sbaglierebbe il 20% degli inglesi
Nel Regno Unito almeno 1 adulto su 5 confonderebbe i prodotti a base vegetale con quelli di origine animale a causa del nome o delle etichette. È quanto emerge da un'indagine condotta sugli errori degli inglesi nell’identificare gli alimenti plant based, quegli alimenti di origine vegetale ideati appositamente per imitare il più possibile i corrispettivi di origine animale.
Cosa sono i prodotti plant based e perché stanno avendo successo?
Col termine plant based, dall’inglese letteralente «a base di piante» si indica una categoria di alimenti realizzati esclusivamente da prodotti di origine vegetale e lavorati in modo da assomigliare il più possibile nell’aspetto, nella consistenza e nel sapore ai corrispettivi di origine animale. Il loro successo, a differenza di altri prodotti vegetali, nasce proprio dalla capacità di avvicinarsi il più possibile all’esperienza di assaggio di un prodotto animale.
Gli errori più comuni nell’identificare gli alimenti plant based
Un nuovo rapporto stilato dall’agenzia di indagine statistica Opinium che ha coinvolto circa 2000 cittadini inglesi ha rivelato che oltre il 20% degli inglesi avrebbe confuso almeno una volta prodotti plant based a base vegetale con prodotti di origine animale a causa del nome ambiguo del prodotto o dell'etichettatura fuorviante. Tra le altre curiosità emerse dall’indagine anche come 1 inglese su 3 ammetterebbe di essere propenso a voler acquistare prodotti plant based a patto che assomiglino davvero in sapore all’originale.
«Meat sounding»: pratiche fuorvianti e necessità di distinguere i prodotti plant based
Il rapporto è stato pubblicato da Opinium per conto di uno studio legale britannico. L’intento dell’indagine era sostenere la posizione per cui, ad oggi, esiste ancora troppa confusione tra i consumatori riguardo al contenuto dei prodotti plant based. Tesi dimostrata, sostengono i legali, dai tanti errori commessi dagli inglesi.
Il tema è particolarmente caldo anche nel resto d’Europa. Dopo l’esempio di quanto già avvenuto in Francia, anche l’Italia ha proposto una normativa per contrastare il fenomeno del «meat sounding» ovvero delle tecniche di presentazione di prodotti plant based con nomi che richiamano alimenti di origine animale come hamburger, salsiccia, mozzarella e simili e che non potranno più essere usati nel nostro paese per alimenti di origine vegetale.