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Patatine fritte, la storia del popolare snack

Patatine fritte, la storia del popolare snack

La storia delle patatine fritte inizia tra Belgio e Francia, ma coinvolge ben presto anche l’America in un intreccio di leggende e contese.

Le patatine fritte potrebbero oggi apparirci un piatto semplice e quasi banale, ma per arrivare all’alimento così come lo conosciamo ci sono voluti anni di storia. L’origine dell’alimento è contesa tra Belgio e Francia, ma per comprenderne la popolarità bisogna guardare al Nuovo Continente. L’invenzione delle chips in busta rappresenta, poi, un capitolo a parte non meno misterioso.

Patatine fritte, la storia del popolare snack
@envatoelements

Dove e quando nacquero le patatine fritte?

 La storia ci dice che l’invenzione delle patatine fritte è stata tardiva. Il tubero, originario del Sud America, è stato introdotto in Europa nel ‘500, ma, dato che allora veniva mangiato crudo, non è stato apprezzato ed è finito relegato a coltivazione ornamentale. Secondo alcune tradizioni i primi a pensare di friggere delle piccole strisce di patate furono i Belgi nel ‘600. Pare che, allora, per sopperire alla mancanza di pesci determinata dagli inverni rigidi sul fiume Mosa, i cittadini di Namur siano ricorsi a questa pratica. 

La versione dei francesi è, tuttavia, un’altra. Essi attribuiscono l’introduzione dell’alimento all’ufficiale medico Antoine-Augustine Parmentier. Egli, prigioniero in Prussia nella Guerra dei Sette Anni, avrebbe mangiato le patate fritte per necessità, ma ne sarebbe rimasto incantato. Tornato in patria avrebbe, dunque, spinto per superare i pregiudizi secondo cui i tuberi portavano la lebbra.

L’invenzione delle patatine fritte in busta 

La storia delle patatine fritte è strettamente intrecciata a quella dell’America, dove, secondo la versione popolare, sono state inventate le chips in busta. Pare che a cimentarsi per la prima volta nella frittura di piccole sfoglie croccanti sia stato il cuoco George Crum nel 1863. Al ristorante Lake House di Saratoga Springs, New York, sarebbe arrivato un cliente molto esigente, che avrebbe rimandato indietro il piatto di patatine fritte originali più volte. Pare, dunque, che Crum, per dispetto, abbia tagliato i tuberi a strisce sottilissime e li abbia cosparso di sale, non immaginando che il commensale avrebbe apprezzato immensamente. Il piatto sarebbe a questo punto diventato tanto popolare da attrarre clienti. Quando aprì il suo nuovo ristorante egli iniziò a piazzare su ogni tavolo un cestino di patatine fredde, simili a quelle che oggi acquistiamo in busta.

Storia ed evoluzione delle patatine fritte

 La storia delle patatine fritte ha trasformato un piatto inventato per necessità o per ripicca in uno snack popolarissimo. In America, con l’ascesa dei fast food, l’alimento è, infatti, diventato onnipresente. Le patatine in busta iniziarono a essere prodotte in massa, ancora una volta nel Nuovo Continente. Nel 1895 Wiliam Tappendon cominciò a venderle già cotte ai negozi di generi alimentari e nel 1921 in Pennsylvania venne fondata la Hannover Home Brand Potato Chips. Si trattava della prima realtà attiva nella vendita industriale del prodotto. 

Nel 1926 Laura Scudder, imprenditrice californiana, ebbe l’idea di distribuire il prodotto nei classici sacchetti. Durante la Seconda Guerra Mondiale le patatine in busta erano diventate così popolari da far sì che i produttori riuscissero a spingere le autorità a rivedere le norme sul razionamento dei cibi superflui per escludere gli snack.

La storia delle patatine fritte non può essere ricostruita con certezza perché le fonti sono molte. Negli USA si parla tutt’ora di French Fries, dato che a introdurle furono i francesi. Alcuni sostengono, poi, che la versione sull’invenzione delle patatine in busta non sia attendibile. Pare infatti che 30 anni prima degli eventi il fisico britannico William Kitchiner nel suo The Cook’s Oracle consigliasse di friggere i tuberi a riccioli.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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