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Pastiglie Leone, la storia delle caramelle piemontesi

Pastiglie Leone, la storia delle caramelle piemontesi

Icona dell’industria dolciaria italiana nel mondo, ecco come inizia la storia delle Pastiglie Leone e del loro grande successo

La storia delle pastiglie Leone, caramelle allo zucchero tra le più iconiche d’Italia, inizia oltre 160 anni fa, ad Alba, un piccolo comune piemontese. È qui che il signor Luigi Leone, giovane e scaltro imprenditore, apre la prima confetteria artigianale delle Langhe coniugando tradizione familiare e una certa passione per l’innovazione.

Travolta da un immediato successo, il laboratorio presto si trasferì nella vicina Torino, all’epoca considerata la capitale dei dolciumi, affermandosi come marchio di qualità. Divenuta un’eccellenza italiana nel mondo, oggi la Marca Leone produce circa 3 milioni di scatolette di pastiglie all’anno, in ben 40 gusti differenti, oltre a caramelle, gommose e cioccolato di ogni tipo.

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FOTO: Gryffindor @Wikipedia

Storia delle Pastiglie Leone

Le Pastiglie Leone sono fini caramelline allo zucchero aromatizzate ai gusti più vari. Hanno forma di cilindro, sono coloratissime e hanno una “L” stampata sul dorso. Menta piperita, cannella e rabarbaro furono i primi, storici gusti di queste delizie.

Sul mercato, poi, le Pastiglie si distinguono senza dubbio per le caratteristiche confezioni vintage, di carta o latta (queste però arrivarono solo dopo il 1880, aprendo la strada alle più varie collaborazioni con aziende e artisti e a un certo collezionismo) e decorate, non a caso, con fregi sabaudi.

Storia vuole, infatti, che i confettini allo zucchero fossero particolarmente graditi alla Real Casa e che fosse nelle mire del giovane Leone diventarne il fornitore ufficiale.

Pastiglie Leone, le digestive e dissetanti

Altro estimatore d’eccellenza delle Pastiglie Leone era Emilio Benso Conte di Cavour, ghiotto della liquirizia aromatizzata alla violetta, uno dei gusti più iconici della produzione. Ancora oggi, tra gli oltre 40 gusti proposti dall’azienda, il più venduto ogni anno è un testa a testa tra violetta e cannella – ha raccontato a Dissapore Daniela Monero, un tempo direttrice del marketing dell’azienda.

Terza posizione, invece, per le più gusti, le “miste dissetanti”, come è scritto sulla confezione. Oltre che buone queste delizie, infatti, erano pensate come un vero e proprio prodotto farmaceutico per dissetare il palato alla fine del pasto e favorire la digestione.

Da qui anche il particolare nome di “pastiglia”, che ricorda in qualche modo il linguaggio medico, in un’epoca in cui non si faceva una reale distinzione tra farmacie e drogherie e gli alcolici si vendevano come “tonici”.

Come sono fatte le Pastiglie: la ricetta originale

L’esperienza di Luigi Leone era quella ereditata da suo padre e da suo nonno che, nel loro ristorante di Neide, vicino Alba, erano soliti offrire ai loro ospiti un particolare digestivo. Lo facevano proprio come i farmacisti del ‘700, pestando zucchero bianco con della gomma arabica e gomma adragante.

Il giovane Leone riprese la ricetta originale di famiglia, ne rivoluzionò la lavorazione. Scelse di utilizzare materie prime della migliore qualità e impreziosì gli impasti con aromi naturali e tra i più ricercati. Dalla miscelazione a freddo dell’impasto si ottenne una sfoglia che, disposta su un rullo, veniva tagliata e marchiata con antichi stampi in bronzo. Dopo un’essiccazione di 24 ore, le caramelle venivano selezionate a mano e infine confezionate.

Uomo di grande visione, Luigi Leone seppe trasformare una modesta tradizione di famiglia in un vero prodotto di pregio e gran gusto. Nasce così il dolcissimo impero dellaMarca Leone.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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