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Ostia senza glutine, cresce la domanda nel mondo

Ostia senza glutine, cresce la domanda nel mondo

Un problema per molti soprattutto durante le feste. Diverse chiese e centri religiosi si stanno organizzando per fornire un’alternativa senza glutine per i celiaci che vogliono fare la comunione.

La domanda per una ostia senza glutine cresce nei paesi cristiani. Molte le chiese che si sono già attrezzate o si stanno preparando a garantire una comunione gluten-free. Attenzione però perché ci sono delle condizioni importanti da sapere.

Ostia senza glutine sempre più richiesta

Dall’Inghilterra anglicana alla Russia ortodossa passando per i paesi protestanti del Nord Europa fino alle parrocchie cattoliche d’Italia, la domanda di per una ostia senza glutine è in aumento. Col crescere del numero di persone affette da celiachia e in attesa di un trattamento che possa eliminare i sintomi, per i cristiani intolleranti al glutine la comunione sta diventando un problema. L’ostia tradizionale infatti contiene grano e di conseguenza glutine.

Col crescere del problema sempre più chiese si sono attrezzate. La maggioranza delle grandi chiese e cattedrali inglesi ad esempio fornisce ora delle corsie apposite per chi ha necessità di una comunione gluten-free. Secondo l’azienda fornitore di prodotti per la chiesa anglicana Kevin Mayhew, le particole senza glutine rientrano ormai tra i primi cinque prodotti dell’azienda per volume. Le vendite sono salite del 20% nell’ultimo anno soltanto.

Attenzione all’ostia senza glutine

I celiaci che desiderano fare la comunione devono comunque prestare attenzione anche quando è disponibile un’ostia senza glutine. Secondo quanto stabilito dalla Congregazione per la Dottrina della Fede infatti la materia prima dell’ostia, cioè quella che ne consente la consacrazione, è l’amido di frumento. Questo significa che affinché la comunione sia valida, un’ostia deve contenere almeno una minima quantità di glutine. Per la Chiesa infatti, le ostie completamente prive di glutine sono considerate «materia invalida per l’eucaristia».

La «ostia senza glutine» disponibile in diverse chiese contiene almeno un minimo di 20mg/kg di glutine. Pochissimo, ma non zero. Chi ha una tolleranza alta non dovrebbe avere problemi ma, per coloro la cui tolleranza al glutine è assolutamente zero, non è di fatto possibile fare la comunione senza incorrere in complicazioni. Esistono inoltre a disposizione ostie a «basso contenuto» di glutine, con una soglia fino a 100mg/kg. È necessario quindi sincerarsi di quali ostie sono disponibili presso la propria parrocchia. Bisogna inoltre assicurarsi che le ostie senza glutine siano conservate in modo idoneo in un contenitore separato e distribuite in modo da evitare contaminazioni con le ostie tradizionali.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


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