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Non tutto il ferro è uguale!

Non tutto il ferro è uguale!

Abbiamo già parlato di alcuni minerali fondamentali nella nostra dieta, come il calcio e il magnesio, solo per citarne un paio. In questo articolo ci concentreremo invece sul ferro, un altro micronutriente fondamentale per il nostro organismo, soprattutto per la salute del nostro sangue e cruccio, almeno in parte, per chi si vuole dedicare a una dieta vegetariana o vegana.

Qualche generalità

Il ferro non è un elemento particolarmente abbondante nell’organismo umano, anzi, si stima che se ne trovino tra i 3-4 grammi. Per la precisione questo elemento si distingue in due categorie in base al suo stato di ossidazione e al legame che quindi avrà con l’emoglobina: ferro eme, conosciuto anche come ferro emico, legato o all’emoglobina o alla mioglobina, è Fe2+ (ione ferroso), quindi in grado di associarsi a molecole di ossigeno; l’altra tipologia è il ferro non-eme, lo si trova legato a proteine di deposito come la ferritina, in forma Fe3+ questa volta.

Dei due ovviamente quello più abbondante è il ferro emico, il restante rimane invece concentrato tendenzialmente nel fegato, milza o midollo osseo. Un’ultima, piccola quantità di ferro è contenuta in alcuni enzimi intracellulari e nella transferrina, una glicoproteina con l’abilità di cedere questo elemento all’emoglobina presente nel midollo osseo, espediente con cui il ferro non-emico viene trasformato in emico.

A cosa serve?

Come abbiamo già detto qualche riga più in alto, il ferro è di fondamentale importanza nella sintesi dell’emoglobina, quella proteina il cui cruciale scopo è trasportare l’ossigeno nel sangue, dai polmoni fino ad ogni singola cellula. Più nello specifico, questo minerale diventa insostituibile per alcuni processi della respirazione cellulare e in alcuni passaggi del metabolismo degli acidi nucleici. Nelle diete dedicate alle donne in età fertile diventa ancora più importante: se per un uomo il fabbisogno giornaliero è di 10mg, per il gentil sesso sono 18mg. Il bilancio viene sempre mantenuto costante con l’aiuto delle riserve distribuite nell’organismo e ad un intricato sistema di regolazione che può agire sia sull’in-take che sull’eliminazione.

Dove si trova?

Avete mai assaggiato il fegato con le cipolle? Sembrerebbe uno degli alimenti più ricchi di ferro biodisponibile su cui possiamo mettere le mani al supermercato, gusto e disgusto permettendo. In generale comunque la carne è molto ricca di questo nutriente, assieme ai crostacei, i legumi, la frutta secca e i vegetali verdi. Anche il vino si difende bene, a differenza degli altri alcolici, mentre burro e latte sono abbastanza poveri di questo minerale.

Non è tutto così semplice però: il ferro è assorbito solo per una minima parte, tra il 5 e il 10%, e per di più molto lentamente. A complicare ulteriormente la faccenda interviene la tipologia di ferro ingerita, visto che il ferro emico è meglio assorbibile di quello non emico, questo spiega perché sia più difficile assumerlo dalle verdure piuttosto che dalla carne. Bisogna stare attenti ai rischi di una dieta povera di ferro, che può portare all’anemia, una delle alterazioni nutritive più diffuse sul pianeta, comune anche nei paesi industrializzati.

Fonti: Scienzaesalute.blogosfere - Greenme - Tantasalute - My-personaltrainer - Healthyfoodelements - Huffpost

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazione indesiderate.


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