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Non esiste un solo tipo di melone

Non esiste un solo tipo di melone

Siamo abituati ad avere un’idea abbastanza precisa di cosa si intenda per melone, eppure esistono numerosissime varietà di questo frutto, ognuna con il proprio particolare profilo.

Manca poco ormai all’inizio dell’estate e comincia ad essere il periodo giusto per concedersi un buon melone, bene, tutto perfetto, ma la domanda dovrebbe venirci abbastanza spontanea: quale melone? Ne esistono moltissime specie diverse, dal Retato che domina tutti i supermercati all’Amaro che probabilmente non avete mai visto. Voi quale preferite?

Melone Retato

Il melone retato è forse quello più iconico, distinguibile per le sue strisce verdi che corrono da un capo all’altro del frutto e la sua buccia appunto reticolata di colore, una volta giunto a perfetta maturazione, tra il grigio e il verde. É anche conosciuto con il nome di melone americano per via della sua abbondante diffusione negli Stati Uniti. Pesa tra uno e due chili e mezzo, la polpa è di un arancio vivo e risulta molto profumata. Ne esistono moltissime specie, ma tra le più riconosciute troviamo sicuramente: Talento, Palatino, Pregiato, Sogno, Stomboli, Merlin, Expo.

Melone di Cantalupo

Questo tipo di melone rappresenta un genere a se, il Cantalupensis, che si differenzia dalla tipologia precedente per la forma, leggermente più allungata, l’assenza di strisce verdi e la superficie che può variare tra il liscio e il verrucoso. Il nome sembrerebbe dovuto al suo primo approdo produttivo in Italia, proprio a Cantalupo, provincia di Rieti, e di questo melone ne esistono principalmente due varietà: il genere Comune, riconoscibile per una polpa più succosa e rossastra, e il genere Prescott, dalle coste marcate e scanalature più larghe.

Melone d’Inverno

Anche con questa tipologia di meloni si passa ad un altro genere, chiamato senza troppa fantasia Inodorus, appellativo guadagnato per l’incredibile profumo del frutto, che viene sprigionato però esclusivamente nel momento in cui questo viene affettato, non prima. Il nome comune, in ogni caso, non deriva tanto da un periodo produttivo, quanto piuttosto dalla lunga conservabilità del frutto. La buccia è generalmente liscia e colorata tra il giallo o il giallo-verde, con una polpa candida e succulenta. Tra le varietà più conosciute di questo frutto c’è sicuramente il Gigante di Napoli, conosciuto per la sua buccia sottilissima e la polpa molto dolce.

Melone Amaro

Forse il meno conosciuto della lista, facile che non lo abbiate mai provato, visto che è particolarmente diffuso in America Latina, Asia e Africa. É decisamente riconoscibile rispetto ai suoi cugini, visto soprattutto la forma allungata e la superficie ricoperta da escrescenze. Viene impiegato in tè o infusi per sfruttare alcune sue proprietà, come la ricchezza in antiossidanti e la capacità di agire sul livello di zuccheri nel sangue. Ma non finisce qui, visto che sembrerebbe sfoggiare anche proprietà anti-stitichezza e il benessere della pelle.

Fonti: imbiotik.com - meteoweb.eu - coltureprotette.it - agrodolce.it


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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