New York, nelle scuole è arrivato il venerdì vegano

Il pranzo a mensa è per gli studenti americani un appuntamento fisso e l’introduzione del venerdì vegano nelle scuole di New York parte proprio da questo presupposto. Fortemente voluta dal nuovo sindaco Eric Adams l’iniziativa punta a promuovere l’educazione a una corretta alimentazione, nonché a offrire cibo sano su vasta scala. Mantenere alto l’entusiasmo rimane fondamentale e, per ora, i presupposti fanno ben sperare.

Il venerdì vegano
Dal 4 febbraio per gli studenti delle scuole pubbliche di New York il venerdì vegano è ufficialmente diventato parte della routine. L’iniziativa prevede che per un giorno alla settimana i prodotti di origine animale vengano eliminati dalla dieta degli alunni e che, al loro posto, vengano serviti menu esclusivamente plant-based. Latte e panini al formaggio rimarranno disponibili durante un primo periodo di transizione, mentre carne e altri alimenti “vietati” potranno essere serviti ai singoli su specifica richiesta motivata. Il programma prosegue in modo, ancora più deciso, sulla strada già inaugurata dai “Meatless Monday” a cui il sistema scolastico newyorkese aveva aderito nel 2020.
Perché il venerdì vegano nelle scuole?
L’introduzione del venerdì vegano nelle oltre 1.800 scuole pubbliche di New York è stata promossa con determinazione dal sindaco Eric Adams. Egli è diventato vegano nel 2016, quando un diabete di tipo 2 lo ha temporaneamente privato della vista e ha fatto dell’alimentazione un cardine della propria politica. Adams mira, così, a garantire che, almeno durante i giorni feriali, i ragazzi consumino pasti di qualità. Per molti avere accesso a una simile dieta non è, infatti, semplice. La volontà è anche quella di convincere i più reticenti a mangiare frutta e verdura. Concepire menu accattivanti diventa allora vitale e tacos con salsa di broccoli o ceci alla mediterranea sono solo alcuni dei piatti previsti.
Venerdì vegano e non solo
L’adesione delle scuole pubbliche di New York al venerdì vegano rappresenta un passo importante. Gli studenti coinvolti dalla novità sono, infatti, più di un milione e l’iniziativa appare poliedrica. Un simile programma significa infatti, in primis, progredire in modo concreto nella lotta al cibo spazzatura e all’obesità infantile. In un mondo in cui il 60% delle emissioni globali di CO2 è attribuibile al sistema alimentare, poi, cambiamenti simili sono un toccasana anche per l’ambiente. La scuola offre, per altro, un contesto unico. Avvicinare i ragazzi ad abitudini virtuose fin da giovani significa, infatti, formare adulti più consapevoli e preparati. Iniziative simili esistono già anche in Europa e la speranza è ora che si moltiplichino.
Sentir parlare di venerdì vegano nelle scuole potrebbe apparirci ancora un po’ strano, ma guardare a New York con ammirazione è quasi d’obbligo. Di certo non tutti gli studenti accoglieranno un’insalata con lo stesso sguardo sognante di solito riservato a una pizza. Forse, però, il sorriso che potranno abbozzare in futuro ripensando all’importanza dei tanti piccoli “sacrifici” risulterà un buon risarcimento.
