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Neve illuminata nell’Artico, a colorarla di blu sono dei piccoli animali marini

Neve illuminata nell’Artico, a colorarla di blu sono dei piccoli animali marini

Nell’artico Russo la neve si è illuminata di blu e a creare questo incredibile effetto luminescente sembrano essere stati dei minuscoli animali marini.

Siamo abituati ad associare la neve al colore bianco, ma ora sappiamo, dall’Artico russo, che ne esiste anche una varietà illuminata di blu. Gli scienziati hanno condotto studi approfonditi e hanno individuato nella bioluminescenza di minuscoli animali marini la causa dell’anomalia. Le domande restano molte e, per ora, a predominare è la meraviglia.

neve illuminata Artico

Neve illuminata di blu

Pensare alla neve illuminata di blu appare strano e lo sanno bene Vera Emelianenko e Mikhail Neretin, che vi si sono imbattuti nell’Artico. Usciti per una passeggiata nei pressi della Stazione Biologica del Mar Bianco, a dicembre i due hanno notato il fenomeno per caso. Hanno così radunato una squadra di esperti per studiarlo. È apparso subito chiaro che a provocare e a rendere più intensa l’illuminazione era la pressione. Emelianenko ha, dunque, analizzato al microscopio dei campioni di neve mentre si scongelavano, pungolando i detriti con un ago. A una prima fase di stallo è seguita l’individuazione della presenza di piccoli crostacei marini detti copepodi, che, punti, hanno iniziato a emanare una luce bluastra.

Copepodi e neve illuminata

I copepodi, causa della neve illuminata di blu nell’Artico russo, sono animali unici. Lunghi pochi millimetri e, noti come insetti del mare, sono fondamentali per la catena alimentare marina. A produrre la bioluminescenza è l’interazione, all’interno dei loro corpi, di luciferina e luciferasi, un emettitore di luce e un acceleratore. Il Metridia longa, la specie individuata in laboratorio, presenta, poi, delle ghiandole sulla testa, che secernono questa bioluminescenza, invece di mantenerla interna. A stupire è stata, comunque, la posizione di questi copepodi. Diffusi dal Canada in tutto l’Artico, non ci si spiegava come fossero finiti nei pressi del Mar Bianco, per quanto risultino nuotatori passivi. Correnti intense e maree forti offrono spiegazioni, ma non placano del tutto i dubbi.

Rimangono domande

Le scoperte sulla neve illuminata di blu nell’Artico hanno reso il fenomeno un po’ più chiaro, ma non hanno cancellato gli interrogativi. Jørgen Berge della Arctic University of Norway ha affermato, per esempio, che è prematuro considerare i copepodi causa del fenomeno solo perché presenti. Egli ipotizza, infatti, che il bagliore blu sia attribuibile alle dinoflagellate, alghe unicellulari già individuate come responsabili di eventi simili. L’intensità della luce rende, però, la teoria poco probabile. Molti si chiedono, poi, se i copepodi che hanno illuminato la neve fossero ancora vivi. In realtà gli esperti hanno spiegato che la reazione può verificarsi anche post-mortem, come accade per le lucciole schiacciate. Ciò conferisce alla bioluminescenza un carattere quasi spettrale.

La neve illuminata di blu nell’Artico ci ricorda, ancora una volta, quanto la natura rimanga per noi un mistero. Il fatto che un simile fenomeno sia stato documentato solo dopo 80 anni di attività della stazione scientifica fa riflettere. L’ambiente inospitale non invoglia, certo, alle passeggiate notturne invernali. Dopo una simile casuale scoperta, però, chissà che i coraggiosi non aumentino.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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