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Moda e inquinamento: il fashion peggio di aerei e navi cargo

Moda e inquinamento: il fashion peggio di aerei e navi cargo

Il legame tra moda e inquinamento si fa oggi più serio che mai. Un’industria impegnata in un cambio di direzione radicale ma che ancora risulta tra le più inquinanti al mondo.

Moda e inquinamento vanno in parallelo ormai da anni. Si tratta infatti di un settore tra i più impattanti al mondo per le emissioni carboniche, per il consumo di acqua e per l’inquinamento da plastica. Il fashion risulta, in tal senso, peggiore degli aerei e delle navi per il trasporto di beni.

L’impatto ambientale della moda

L’industria della moda e l’inquinamento da essa prodotto pesano in maniera sostanziale sul pianeta. Quella del fashion non è tra le industrie a cui normalmente si attribuirebbe un impatto ambientale così elevato, sebbene, i dati siano decisamente più allarmanti e meritino un’attenzione particolare. La moda, per esempio, è responsabile del 10% delle emissioni di CO2 totali del pianeta. Così come è seconda, tra le industrie, per consumo di acqua. Inoltre, un report preparato dall’International Union for Conservation of Nature ha stimato che il 35% della plastica negli oceani derivi dal lavaggio di tessuti sintetici in poliestere. Dati che configurano il settore come più inquinante rispetto a tutti gli aerei del mondo e delle navi cargo.

La moda e l’inquinamento fino ad ora sono state due facce della stessa medaglia, specialmente per il modello a cui è stato soggetto, fino a ora, il mercato. La cosiddetta fast fashion, ossia un’industria in cui i prodotti hanno una vita molto breve, a causa di logiche stagionali dettate direttamente dalle case produttrici. Un paradigma deleterio per l’ambiente e la sostenibilità, a causa di un irragionevole sfruttamento delle risorse e, più o meno direttamente, sociale.

Non tutto è perduto, fortunatamente. Si sta lottando perché il parallelismo tra moda e inquinamento venga superato. Oggi molti brand dell’alta moda lavorano per ridurre o annullare l’impatto ambientale dei loro processi produttivi, affidandosi inoltre a materie prime più sostenibili ed eco compatibili. Il superamento di un’idea di moda usa e getta è una questione più complessa ma la direzione appena intrapresa sembra quella corretta. C’è solo da sperare che a cambiare sia l’approccio del settore della moda e non i suoi buoni propositi.


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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