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Microsoft: intelligenza artificiale per pulire gli oceani

Microsoft: intelligenza artificiale per pulire gli oceani

L'azienda di Redmond ha supportato l'ong olandese The Ocean Cleanup nell'applicazione del machine learning per la rimozione della plastica dai fiumi.

Microsoft e The Ocean Cleanup insieme contro la plastica negli oceani. L’azienda informatica fondata da Bill Gates ha rivelato sul suo sito il retroscena che ha portato alla collaborazione con l’organizzazione non profit che sviluppa tecnologie per la pulizia di mari e fiumi. Partnership per la quale la casa di Redmond ha messo a disposizione della Ong il suo know-how in materia di intelligenza artificiale.

Microsoft: intelligenza artificiale per pulire gli oceani

La nascita della collaborazione

The Ocean Cleanup è la realtà diventata nota negli ultimi anni per la progettazione e la costruzione di un sistema automatico di raccolta dei rifiuti oceanici pensato per eliminare Great Garbage Patch, l’isola di rifiuti dell’oceano Pacifico. Un’idea dell’olandese Boyan Slut, olandese, ex studente di ingegneria spaziale che ha avviato il progetto nel 2013 a soli 18 anni. Un impegno che ha attirato l’attenzione di Microsoft, in particolare del suo assistente legale Drew Wilkinson. Fu proprio lui, due anni fa, a inviare l’email all’organizzazione per invitarli a un hackathon negli Stati Uniti e manifestare il desiderio di supportarli con le “immense” risorse tecnologiche della società.

Il machine learning contro la plastica nei fiumi

Dopo quell’invito The Ocean Cleanup ha partecipato non a uno ma a due eventi Microsoft, nel 2018 e nel 2019, grazie ai quali ha realizzato notevoli progressi nei suoi progetti. Quello su cui sono concentrati gli sforzi è stata una tecnologia per ripulire dalla plastica dai fiumi in Indonesia e Malesia. Il problema centrale da risolvere in questo sistema era l’individuazione di un modo per identificare i rifiuti raccolti in modo da distinguerli da altri oggetti come i rami e le foglie e, in seguito, catalogarli.

Su questo fronte, l’intelligenza artificiale ha dato una grossa mano. Gli esperti presenti all’hackathon hanno sviluppato un modello di machine learning in grado di quantificare la quantità di plastica trasportata dai fiumi verso il mare. Successivamente, è stata progettata una tecnologia simile a quella delle videocamere installate su droni e navi per riconoscere le diverse tipologie di rifiuto, fotografarle e archiviarle in un cloud.

Il supporto di AI for Earth

Agli eventi Microsoft ha partecipato anche AI for Earth, iniziativa della casa di Redmond che supporta e affianca con i suoi esperti gruppi ambientalisti e ricercatori nell’uso dell’intelligenza artificiale e dei sistemi di cloud nelle attività per la salvaguardia del pianeta. Oltre al supporto dei tecnici, The Ocean Cleanup ha ricevuto da AI for Earth anche una donazione per continuare i suoi progetti: “Con questo contributi, siamo stati in grado di mettere a punto e far funzionare i modelli di machine learning – ha dichiarato Kees Van Oeveren, membro della Ong olandese -. Avere a disposizione queste risorse ha accelerato notevolmente il progresso tecnico, eliminando i problemi tecnici e permettendoci di focalizzarci sullo sviluppo”.

Un progetto per tutti i fiumi del mondo

Il supporto di Microsoft e l’applicazione dell’intelligenza artificiale ai progetti di The Ocean Cleanup permetterà all’organizzazione di porsi obiettivi più ambiziosi nei prossimi anni. “Tutto questo ci ha dato la possibilità di sviluppare una visione che la nostra attività è qualcosa che possiamo fare non solo in uno, ma in tutti fiumi in giro per il mondo”, l'auspicio di Van Oeveren.


REDAZIONE
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