Il litchi può uccidere?
Non c’è inverno senza litchi, soprattutto quando ci si avvicina a Natale. Pochi però conoscono questo frutto per i suoi effetti negativi sull’organismo, non sospettando minimamente che questo frutto possa uccidere. Anzi, si calcola che in molti paesi asiatici, in particolare in India, a morire per le tossine del litchi sia quasi il 40% dei minorenni denutriti. Ma perché questo frutto è così tossico?
La tossicità del litchi
Un gruppo di virologi indiani ha pubblicato sulla rivista Current Science uno studio legato proprio a questi frutti e al loro devastante impatto su alcune comunità rurali dell’India. Gli scienziati hanno scoperto che ogni primavera i litchi causano centinaia di morti tra le persone più malnutrite del paese, in particolare i minori.
Il New York Times riporta addirittura che le morti si aggirerebbero attorno al 40% dei casi. La colpa è di una sostanza conosciuta come Metilciclopropano, estremamente pericolosa per l’organismo. È in grado di provocare encefalopatie da ipoglicemia nei bambini che con bassi livelli di glucosio nel sangue.
Ecco perché le vittime più sensibili sono i minori denutriti: il loro livello di glucosio nel sangue è già basso, così quando questi riescono ad intrufolarsi nei campi di litchi per rubarne qualcuno la tossina ha molto più effetto. Tra le altre cose la morte a causa del Metilciclopropano è estremamente dolorosa, anticipata da mal di testa lancinanti e addirittura uno stato di coma.
La cosa positiva è che da quando è stato eseguito lo studio le morti sono drasticamente diminuite grazie ad un controllo più capillare delle piantagioni e programmi di nutrizione per i più piccoli. Dopo il pranzo di Natale, comunque, non correte alcun pericolo, state tranquilli.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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