Gli argomenti a favore
L’acqua, il cosiddetto “oro blu” che, prima della Seconda Guerra Mondiale, alimentava il 40% dell’elettricità degli Stati Uniti e quasi la totalità di quella italiana, è senza dubbio una fonte di energia priva di emissioni climalteranti e inquinanti.
Con un clima che tende a riscaldarsi ed episodi di siccità che tendono a farsi più frequenti e duraturi, l’acqua accumulata nei bacini può rappresentare un’ottima riserva sicura. E quando anche i fenomeni estremi sono all’opposto, cioè fatti di piogge intense, l’acqua rilasciata da questi bacini ingrossa gli scolmatoi a valle, riducendo il rischio di inondazione.
Secondo i sostenitori, hanno un vantaggio importante anche rispetto ad altre fonti rinnovabili: l’energia elettrica, in pratica, la possono conservare sotto forma di acqua, piuttosto che all’interno di batterie, che implicano l’estrazione di georisorse per essere fabbricate.
Da non dimenticare, poi, che nel mondo esistono aree o intere Nazioni come i Paesi Bassi che si trovano al di sotto del livello del mare. Delle strutture di controllo delle inondazioni tipo le dighe, allora, diventano irrinunciabili.
Gli argomenti a sfavore
Le grandi quantità di cemento necessarie per costruire questi impianti hanno un’impronta di carbonio notevole. La loro capacità di sopperire ai periodi più siccitosi è molto dipendente dal meteo, senza contare che molti di quelli oggi in funzione sono costruiti sulla base di modelli climatici ormai obsoleti. Soprattutto in Paesi caldi, il materiale organico che marcisce nei bacini è una grossa sorgente di gas serra (metano, CO2), che possono anche superare le emissioni risparmiate con l’idroelettrico.
Per l'impatto ambientale nello specifico, le dighe modificano le portate dei fiumi e, se nei Paesi a clima temperato la diminuzione è tollerabile, in quelli a clima caldo si sommano le perdite di acqua per evaporazione, con gravi ricadute sulle attività umane e sui cicli naturali a valle. Inoltre, siccome l’acqua viene privata per lo più delle particelle fini del sedimento, succedono due cose: gli alvei dei fiumi diventano più irregolari, cosa che può ostacolare il flusso e peggiorare le inondazioni; l’acqua diventa meno fertilizzante, come già accaduto in Egitto dopo la diga di Assuan.
Anche sulla biodiversità c’è un effetto non trascurabile. Il ristagno di sedimenti nei bacini può creare esplosioni di alghe (algal bloom), che rendono le acque anossiche, e quindi letali per molti altri esseri viventi. Inoltre, questi grandi sbarramenti bloccano le migrazioni stagionali di alcune specie di pesci – e le scale in cemento costruite al fianco di alcuni di essi si sono rivelate spesso inefficaci.
Ultimo ma non ultimo, le conseguenze sociali. Villaggi e beni culturali sommersi, popolazioni sfollate, attività economiche scomparse. Il caso più recente in questo senso è appunto quello della California.