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L'erba dei re: il basilico

L'erba dei re: il basilico

Il suo profumo è uno dei più inconfondibili della cucina italiana, quasi sinonimo di pizza e pesto, perfetto per coronare un piatto di pasta.

«Poche sono quelle case, e massimamente nelle città, che non habbiano l’estate il basilico in su le finestre, in su le loggie e nei giardini» così scriveva Pietro Andrea Mattioli, umanista e medico italiano del ‘500, riguardo alla pianta aromatica forse più caratteristica della cucina mediterranea. Chi non associa ad un piatto di pasta dal vermiglio sugo una bella foglia di basilico? E chi non la vedrebbe coronare una bellissima pizza? Scopriamo assieme qualche informazione in più su questa pianta ubiquitaria.

L'erba da re

Questo dovrebbe essere il significato della parola greca basileus o basilikos, assegnata proprio per l’importanza che essa ricopriva già nei tempi antichi visto il suo inebriante profumo, almeno così riporterebbe Teofrasto nel terzo secolo a.C. La sua associazione con la sacralità sarebbe riconducibile anche a una leggenda secondo cui il basilico sarebbe nato ai piedi della croce di Cristo e raccolto da Elena che lo diffuse successivamente in tutto il mondo.

In verità la sua origine sembrerebbe più orientale, per la precisione l’India, da cui fu esportato in tutto il bacino del mediterraneo grazie ai mercanti arabi di spezie. Ma non sono solo le sue origini ad essere accompagnate da leggende, si pensa infatti che sia i greci che i romani avessero l’usanza di urlare improperi, parole volgari e maledizioni mentre spargevano i semi della pianta, per farla crescere al meglio. Nel medioevo invece era usanza, prima di poterla raccogliere, lavarsi la mano destra in tre diverse fonti, indossare candidi vestiti di lino e aiutandosi con un bastone di quercia. Vi immaginate fare del pesto?

Il vaso del Decamerone

Non dimentichiamo poi che nel Decamerone, opera immortale di Boccaccio, Elisabetta da Messina seppellisce la testa del suo amato Loranzo, ucciso brutalmente dai suoi fratelli, in un vaso di basilico, che innaffiava puntualmente ogni giorno. Il valore simbolico di questa pianta ha subito molte variazioni durante i secoli, passando per i poli opposti dell’amore, grazie all’effetto afrodisiaco che gli venne attribuito secondo Plinio il vecchio, e dell’odio nel medioevo. Addirittura nel 1800 alcuni inglesi quando dovevano muoversi in luoghi aperti in India, usavano portare collane di legno di basilico, per tenere lontani, almeno secondo una credenza Indù, le scariche elettriche dei fulmini.

Proprietà

Questa pianta ha uno spettro impressionante di proprietà, tra le quali le principali sono sicuramente quella antinfiammatoria e antibatterica, garantite dall’eugenolo, uno dei composti aromatici di questa pianta. Le sue foglie sono ricche anche di linanolo, un composto dalle proprietà antifungine. Un altro aspetto interessante è il suo contenuto nutrizionale: potassio, calcio, ferro e beta-carotene sono ben rappresentati, l’ultimo in particolare è un potente antiossidante che aiuta ad evitare l’accumulo di colesterolo sulle pareti dei vasi sanguigni. Importante anche la presenza di vitamina A, che aiuta la vista, e di vitamina K, che come abbiamo visto nell’articolo sul calcio nella dieta è molto importante per la salute delle ossa.

Fonti: Taccuinistorici - Meteoweb - My-personaltrainer

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazione indesiderate.


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