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Le poesie più belle sulle montagne

Le poesie più belle sulle montagne

Da Emily Dickinson a Giuseppe Ungaretti andiamo a scoprire alcune delle poesie più belle mai scritte sulle montagne e sulla loro maestosità.

Sulle montagne sono state composte poesie di ogni genere. Alcuni autori hanno insistito su quanto i giganti di roccia che si innalzano sul nostro pianeta sappiano dimostrarsi imponenti e fare soggezione. Altri hanno invece esaltato il carattere di sfida che tali meraviglie naturali rappresentano e la loro capacità di tendere al cielo. Andiamo allora a scoprire insieme alcune delle liriche più significative scritte nel tempo sulle montagne.

Le poesie più belle sulle montagne
@envatoelements

Poesie sulle montagne 

“Dolomiti” di Antonia Pozzi 

Non monti, anime di monti sono 
queste pallide guglie, irrigidite 
in volontà d'ascesa. E noi strisciamo
sull'ignota fermezza: a palmo a palmo,
con l'arcuata tensione delle dita, 
con la piatta aderenza delle membra,
guadagnamo la roccia; con la fame 
dei predatori, issiamo sulla pietra 
il nostro corpo molle; ebbri d'immenso,
inalberiamo sopra l'irta vetta 
la nostra fragilezza ardente. In basso, 
la roccia dura piange. Dalle nere,
profonde crepe, cola un freddo pianto 
di gocce chiare: e subito sparisce 
sotto i massi franati. Ma, lì intorno, 
un azzurro fiorire di miosotidi 
tradisce l'umidore ed un remoto 
lamento s'ode, ch'è come il singhiozzo
rattenuto, incessante, della terra.

“Montagne care, voi non mi mentite” di Emily Dickinson 

Montagne care, voi non mi mentite – 
non mi mandate via, né mai fuggite.
Quegli occhi sempre fissi – sempre uguali– 
mi guardano lontani, viola, lenti – 
quando fallisco o fingo, o quando invano
mi attribuisco titoli regali. 

Mie potenti madonne, sotto il colle,
abbiate cara la monaca riottosa 
che si dedica a voi completamente. 
Il suo ultimo gesto di pietà – 
quando il giorno svanisce su nel cielo – 
è levare lo sguardo verso voi.

“A riposo” di Giuseppe Ungaretti 

Chi mi accompagnerà pei campi 

Il sole si semina in diamanti 
di gocciole d’acqua 
sull’erba flessuosa 

Resto docile 
all’inclinazione 
dell’universo sereno 

Si dilatano le montagne 
in sorsi d’ombra lilla 
e vogano col cielo 

Su alla volta lieve 
l’incanto si è troncato 

E piombo in me 

E m’oscuro in un mio nido.

“Il mio cuore è sulle montagne” di Robert Burns 

Il mio cuore è sulle montagne, il mio cuore non è qui; 
il mio cuore è sulle montagne alla caccia del cervo, 
alla caccia del cervo selvaggio e all’inseguimento del capriolo, 
il mio cuore è sulle montagne, dovunque io vada. 
Addio, o montagne, addio, o settentrione, 
dove nacque il coraggio, dove dimora il valore; 
dovunque io erri, dovunque io vaghi, 
le colline della Scozia sempre amerò. 

Addio, o montagne dalla cima coperta di neve; 
addio, o declivi e verdi valli giù in basso;
addio, o foreste e boschi scoscesi; 
addio, o torrenti e acque scroscianti. 
Il mio cuore è sulle montagne, il mio cuore non è qui; 
il mio cuore è sulle montagne alla caccia del cervo, 
alla caccia del cervo selvaggio e all’inseguimento del capriolo, 
il mio cuore è sulle montagne, dovunque io vada.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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