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Le microplastiche nei mari: 125 miliardi di miliardi di particelle

Le microplastiche nei mari: 125 miliardi di miliardi di particelle

La microplastiche nei mari secondo una nuova ricerca sono una minaccia per l’ambiente maggiore di quanto si potesse immaginare.

Le microplastiche nei mari sono una realtà della quale la comunità scientifica ha già espresso più volte forte preoccupazione. Una nuova ricerca, tuttavia, evidenzia un problema ancora maggiore, poichè le più piccole microplastiche, di dimensione pari a un decimo di millimetro, sono diffuse in mare in numero superiore a quanto studi precedenti erano stati in grado di ipotizzare.

Le microplastiche nei mari sono una triste realtà che bisogna affrontare come emergenza ambientale globale. Il nome microplastiche deriva dal fatto che sono di dimensione molto piccole, da pochi millimetri di diametro, fino a dimensioni talmente piccole da essere invisibili ad occhio umano.

Le microplastiche nei mari sono la causa dello smaltimento selvaggio dei contenitori in plastica negli ultimi cinquant’anni circa. Questi rifiuti in plastica, non essendo biodegradabili, nel corso degli anni, a causa dell’azione meccanica delle onde, dei raggi del sole e dei microbi presenti nell’ambiente, si disgregano man mano sempre di più fino a diventare appunto microplastiche. Essendo di dimensioni microscopiche sono molto difficili da catturare e quindi da rimuovere dall’ambiente.

Le microplastiche possono depositarsi sulle forme di vita vegetale oppure essere ingerite ed accumulate nel corpo di pesci e animali marini.

La minaccia sembra ancora più grave di quanto si potesse pensare. Infatti, secondo un nuovo studio inglese, pubblicato sulla rivista Environmental Pollution, gli scienziati del Plymouth Marine Laboratory assieme ai ricercatori dell’Università di Exter, hanno misurato che gli oceani del globo potrebbero contenere fino a 125 miliardi di miliardi di microplastiche.

Vista la dimensione estremamente piccola delle microplastiche, i ricercatori per validare la loro tesi, si sono serviti di reti con maglie larghe un decimo di millimetro, al fine di riuscire a catturare anche particelle di dimensioni più piccole. I risultati sono peggiori di quanto era stato previsto da precedenti studi, infatti, nei risultati di questa nuova ricerca si scopre che in un metro cubo di acqua del mare ci potrebbero essere infatti fino a 3.700 parti di microplastiche.

Le microplastiche nei mari sono un serio pericolo per la salute dell’intero ecosistema marino e per la salute dell’uomo. Secondo il nuovo studio, infatti, le microplastiche più piccole sono più diffuse nel mare di quanto si potesse immaginare. La speranza è che l’utilizzo di plastiche riciclabili o di materiali alternativi possa prendere sempre più piede nella scelta dei consumatori di tutto il mondo.


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