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Inquinamento da plastica: l'importanza di dire addio alle bottiglie

Inquinamento da plastica: l'importanza di dire addio alle bottiglie

L’inquinamento da plastica è un’emergenza ambientale seconda solo a quella del cambiamento climatico.

Recenti studi hanno dimostrato come ogni anno vengano prodotte circa 300 milioni di tonnellate di plastica e quasi 13 milioni di queste finiscano nei nostri mari e fiumi inquinandoli e riempiendoli, letteralmente, di rifiuti. Numeri, quelli dell’inquinamento da plastica, che purtroppo sono destinati a salire nei prossimi anni se non inizieremo ad invertire questa rotta. Cosa fare?

Sicuramente un ruolo fondamentale lo devono avere le istituzioni. La prima buona notizia è che l’Europa si pone in prima fila nella lotta all’inquinamento da plastica con la direttiva UE n. 2019/904, che ha messo al bando dal 2021 i 10 prodotti di plastica che da soli rappresentano il 70% dei rifiuti in mare, quali sono? Ad esempio, bastoncini cotonati, posate, bicchieri, piatti, cannucce, ma anche mescolatori per bevande e aste per palloncini. In pratica tutte cose che sono spesso tra le nostre mani.

Ma l’emergenza è troppo grave per lasciare l’azione solo ai divieti: ciascuno di noi può fare molto per invertire questa tendenza partendo dal modificare le proprie abitudini quotidiane, in maniera semplice ed efficace

Bottiglie di plastica un’abitudine costosa per il Pianeta

Vi siete mai chiesti, ad esempio, quale sia l’impatto sull’ambiente che hanno le bottiglie di plastica dalla quale gran parte della popolazione attinge l’acqua? Enorme! Per fortuna sono sempre più le persone che se ne stanno rendendo conto. E non parlo solo di inquinamento da plastica che troppe volte, purtroppo, sfugge al riciclo e finisce per farsi «un bagno» in mare ma anche alle emissioni di CO2 che derivano dalla loro produzione e dal loro trasporto. Se oggi, infatti, una parte delle bottiglie usa plastica riciclata, è ancora troppa la quota che deriva direttamente dalla fonte fossile per «eccellenza» il petrolio! E il trasporto fino al negozio e alle nostre tavole quanto costa all’ambiente? Tonnellate e tonnellate di CO2!

Anche in questo caso la direttiva UE anti-plastica monouso cerca di porre un freno all’inquinamento da plastica innanzitutto fissando, entro il 2029, un obiettivo di raccolta delle bottiglie del 90% a esempio mediante l’introduzione di sistemi già in uso per le bottiglie di vetro di cauzione-deposito. Entro comunque il 2025 il 25% delle bottiglie di plastica dovrà essere composto da materiali riciclati, quota che dovrà salire al 30% entro il 2030. Per capire però la reale portata dell’inquinamento derivante dall’utilizzo delle bottiglie d’acqua bisogna partire da un dato fondamentale: quanta acqua in bottiglia si consuma?

Acqua in bottiglia un triste primato italiano

A livello mondiale si stima che il consumo di acqua in bottiglia cresca del 7% ogni anno. L’Italia in questo ambito vanta dei tristi primati siamo terzi al mondo per il suo consumo venendo solo dopo Messico e Thailandia, mentre siamo primi in Europa. Ogni italiano in media utilizza 206 litri l'anno di acqua in bottiglia un dato significativo soprattutto se messo a confronto con quelli relativi all’acqua che arriva nelle nostre case. Il nostro paese vanta infatti una delle acque migliori d’Europa. Secondo i dati rilasciati dall’IRSA, Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR, l’Italia si pone infatti al 5 posto per la qualità dell’acqua che esce dai rubinetti. Allora perché continuiamo a scegliere l’acqua in bottiglia invece di optare per una scelta più sostenibile che combatta anche l’inquinamento da plastica?

Le borracce contro l’inquinamento da plastica

Il consumo spropositato si può spiegare dal fatto che gran parte della popolazione ritiene che l’acqua che arriva nelle nostre case non sia sicura, nulla di più falso se si pensa che su queste acque vengano effettuate anche più di 4 analisi all’anno sia dalle società che gestiscono gli acquedotti sia dalla ASL, numero che aumenta in base al quantitativo di acqua distribuito giornalmente e alle caratteristiche dell’acquedotto. Controlli inoltre che vengono effettuati sulla base di parametri spesso più stringenti di quelli impiegati per le acque in bottiglia. Di regola, quindi, è acqua proprio buona!

Inoltre una curiosità: sulle bottiglie dell’acqua che si acquistano vi è una data di scadenza? Quella che arriva nelle nostre case non scade mai e ci arriva sempre fresca. Scegliere l’acqua di rubinetto è una vittoria per tutti! Lo è per l’ambiente e contro l’inquinamento da plastica, ma anche per noi che in questa Terra ci viviamo ed è anche un risparmio per le nostre tasche considerato che l’acqua del rubinetto costa dalle 500 alle 1.000 volte in meno dell'acqua in bottiglia.


Letizia Palmisano
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Giornalista ambientale, ecoblogger, social media expert e docente 2.0. È nel comitato promotore del Green Drop Award alla Mostra del Cinema di Venezia, nel direttivo della FIMA, con GreenStyle e Press Play assegna i premi ai Top Green Influencer italiani. Vincitrice, ai Macchiera Internet Awards 2018, del premio speciale ENEL come influencer dell'Economia Circolare.
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Giornalista ambientale, ecoblogger, social media expert e docente 2.0. È nel comitato promotore del Green Drop Award alla Mostra del Cinema di Venezia, nel direttivo della FIMA, con GreenStyle e Press Play assegna i premi ai Top Green Influencer italiani. Vincitrice, ai Macchiera Internet Awards 2018, del premio speciale ENEL come influencer dell'Economia Circolare.
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