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L'attività fisica non solo fa bene ma protegge anche dall'invecchiamento

L'attività fisica non solo fa bene ma protegge anche dall'invecchiamento

Una buona e costante attività fisica sarebbe l’ideale per ritardare gli effetti dell’invecchiamento sul cervello secondo una nuova ricerca.

Svolgere un'attività fisica quotidiana potrebbe essere il metodo migliore non solo per mantenersi in salute e vivere più a lungo, ma anche per conservare meglio le nostre capacità cerebrali. In un recente studio gli scienziati della Università della California San Francisco hanno infatti individuato le prove di come l’attività fisica protegga dagli effetti dell’invecchiamento sul cervello.

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Foto: PxFuel

Attività fisica e invecchiamento

Con una attività costante siamo in grado di mantenere in salute il corpo a partire da muscoli e ossa, sviluppando anche la nostra resistenza cardiaca e quindi la salute del cuore. Soprattutto avanzando d’età, l’esercizio quotidiano diventa ancora più fondamentale per mantenerci in forma. Ma cuore, muscoli e ossa non sarebbero gli unici a trarre beneficio dall’attività fisica: secondo gli scienziati sarebbe l’ideale anche per il nostro cervello. E non solo per gli effetti psicologici positivi che può avere una bella passeggiata, lo sforzo fisico interesserebbe anche alcune proteine fondamentali al funzionamento ottimale dei nostri neuroni proteggendo quindi dagli effetti dell’invecchiamento.

Mantenere il cervello in salute

Secondo i ricercatori, le persone anziane che continuano a svolgere attività fisica mantengono all’interno del cervello una classe di proteine in grado di migliorare le connessioni tra i neuroni. Mantenere funzionanti le connessioni tra le cellule del cervello è fondamentale per rallentare gli effetti dell’invecchiamento e l’insorgenza di patologie come demenza o Alzheimer. Per la ricerca gli scienziati hanno verificato i dati dell’attività fisica di diversi anziani confrontandoli con i livelli di proteine nel cervello. Si tratta del primo studio diretto sulla popolazione umana. Fino ad ora la connessione tra attività fisica ed effetti dell’invecchiamento sulla salute cerebrale era stata verificata solo su animali in laboratorio.

Attività fisica, invecchiamento e Alzheimer

Nel nostro cervello gli impulsi che viaggiano lungo le cellule nervose devono attraversare piccoli spazi chiamati sinapsi affinché l’informazione raggiunga la destinazione. Le proteine presenti nei neuroni forniscono il meccanismo chimico attraverso cui è possibile far viaggiare gli impulsi nervosi collegando di fatto i neuroni tra di loro. Per i ricercatori, l’attività fisica si sarebbe dimostrata in grado di aumentare la presenza di queste proteine, non solo nell’ippocampo (l’area sede della memoria) ma anche in altre regioni associate alla funzione cognitiva. Secondo il professor William Honer co-autore della ricerca assieme a Kaitlin Casaletto, l’attività fisica avrebbe un effetto di sostegno “globale” supportando il sano funzionamento di tutto il cervello e ritardando così l’invecchiamento.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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