La seta è un filamento tessile di particolare finezza e lucentezza ricavato dal bozzolo del baco da seta, larva del lepidottero Bombyx mori, che si nutre di foglie di gelso. Si tratta di un’antica lavorazione, originaria della Cina, che prevede una serie di operazioni complesse che implicano l’uccisione del baco attraverso l’essiccatura del bozzolo o tramite bollitura.
LEGGI ANCHE: Perché i vegani non indossano vestiti in seta?
Nel caso della seta buretta – bourrette de soie in francese e raw silk in inglese – il ciclo di metamorfosi del baco viene completato ed è dalla crisalide vuota che si ottiene il filamento. In effetti, l’aggettivo bourrette identifica un filato di seta derivante dai resti di produzione, perciò più grosso e meno lucido, oltre che più economico, di quello della seta tradizionale.
Una peculiarità della seta buretta riguarda i suoi effetti lenitivi e idratanti sulla pelle umana, dati dalla presenza della sericina, una sostanza proteica che l’animale secerne per concludere il suo processo di trasformazione. Proprio per le sue proprietà curative, la seta buretta è particolarmente indicata per le irritazioni da pannolino nei bambini.
LEGGI ANCHE: Moda: il maglione creato dai microbi in bioreattore
L’aspetto etico, il costo meno elevato, gli effetti benefici sulla pelle: sono diversi i motivi che rendono la seta buretta interessante.
LEGGI ANCHE: